Nel mondo dello sport basta poco per ritrovarsi dalle stelle alle stalle: lo ha scoperto sulla sua pelle il grande ex, vive per strada e senza soldi
Difficile rimanere impassibili davanti alla vita che si sgretola davanti ai propri occhi. Dalle stelle alle stalle, il passo può essere così breve da assumere le sembianze di una rovinosa discesa. Spesso il mondo dello sport offre di storie simili: autentici talenti che, da un giorno all’altro, si trovano precipitati in un dramma da cui uscirne è troppo difficile.
Problemi di salute, come sta vivendo Salvatore Schillaci, autentico eroe dell’estate ’90, protagonista di quelle Notti Magiche che portarono l’Italia al terzo posto nel Mondiale giocato in casa. Problemi anche economici, e non solo, come quelli con cui si trova a fare i conti un altro Schillaci, Maurizio, cugino del più celebre Totò ed anche lui ex calciatore.
Una carriera che prometteva fuoco e fiamme, ma che – proprio come fiamme che non trovano combustibile per continuare ad ardere – si è spenta un po’ alla volta, lasciando Maurizio Schillaci da solo a fare i conti con il proprio destino. Un destino che non è stato certo benevolo nei suoi confronti. Gli inizi in campo agli ordini di Zeman con il Licata, il trasferimento alla Lazio quando sembrava che la sua carriera potesse decollare. Quindi l’infortunio e il triste declino che gli ha aperto le porte dell’inferno della droga e, infine, i problemi economici.
Il dramma di Maurizio Schillaci: l’appello per aiutarlo
Senza soldi, senza casa, Maurizio Schillaci ha trascorso gli ultimi anni come clochard, accompagnato solo dal suo amico più fedele, il cane Ciccio. La sua storia è diventata di dominio pubblico anche grazie al film Fuorigioco, realizzato degli ex allievi della sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia, Davide Vigore e Domenico Rizzo.
Ma nelle difficoltà degli ultimi anni, Maurizio ha potuto incontrare anche nuovi amici, come la volontaria Giusy Cataldo che di recente su Facebook ha chiamato all’appello chiunque volesse dare una mano all’ex calciatore. Sul social la volontaria chiede un sostegno per aiutare Schillaci: “Si trova in uno stadio di denutrizione importante – ha scritto – ed è stanco di alimentarsi con pietanze acquistate. Ha detto che gli mancano i sapori di casa“. Ecco quindi l’appello ad organizzare dei turni per cucinare qualcosa in casa da portargli.
Una situazione davvero difficile quella dell’ex giocatore, oggi 62 anni, che si intreccia con quella vissuta dal cugino Totò: due ex calciatori che oggi combattono le partite più importanti, le uniche da vincere a tutti i costi.