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Euro 2012. Olanda, la rosa: Robben, Van Persie, Sneijder le stelle

di admin |26 Maggio 2012 14:02

AMSTERDAM, OLANDA  – Scrollarsi di dosso l’etichetta della squadra fortissima, ma che non vince mai. La missione dell’Olanda agli Europei di Polonia ed Ucraina e’ quella di provare a bissare l’unico trofeo che impreziosisce la bacheca del calcio Orange, l’Europeo 1988 di Gullit e Van Basten.

La Nazionale olandese allenata da Bert Van Marwijk, vicecampione del mondo due anni fa in Sudafrica, non puo’ non essere considerata nel lotto delle superfavorite. Quella squadra talentuosissima, un po’ fragile e molto umorale che aveva incantato in Sudafrica prima di arrendersi all’irresistibile Spagna, ha due anni di esperienza in piu’.

Pensionato Giovanni Van Bronckhorst, Van Marwijk ha affidato la la leadership del gruppo all’ormai ex milanista, nonche’ genero, Van Bommel. L’Olanda ha divorato il proprio girone di qualificazione, ma l’urna europea le ha messo subito di fronte un’impresa che fara’ capire fin dall’inizio le reali potenzialita’ di questa squadra.

Oltre ad un’altra delle superfavorite come la Germania, che mettera’ ancora una volta in scena uno dei superclassici del calcio europeo, l’Olanda dovra’ vedersela anche con Danimarca e Portogallo, due squadre che, se non partono nella pole position delle favoritissime, possono pero’ interpretare a buon diritto il ruolo di outsider.

La qualificazione, insomma, per l’Olanda, come pure per la rivale tedesca, e’ tutta da conquistare. Si riparte cosi’ dal secondo posto in Sudafrica e da quel settore avanzato ricchissimo di primattori e soluzioni differenti.

E allora la mano di assi da cui Van Marwijk puo’ pescare e’ composta da Arjen Robben, uno dei giocatori tecnicamente piu’ forti d’Europa, benche’ costantemente segnato dagli infortuni; Wesley Sneijder che sa esaltarsi nei grandi appuntamenti; Robin Van Persie, che in questa stagione con la maglia dell’Arsenal ha segnato piu’ di quello che abbia mai fatto nel resto della sua carriera; Dirk Kujt, duttile utility d’attacco che Van Marwijk ha spesso definito il giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere. Ma questi quattro fenomeni non avranno certo il posto assicurato: alle loro spalle scalpitano Klaas Jan Huntelaar, che nelle qualificazioni ha segnato con straordinaria continuita’; Rafael Van der Vaart che della Nazionale olandese sarebbe, in linea teorica, il capitano; i giovanissimi e promettentissimi De Jong e Wijnaldum. Problemi di abbondanza, insomma, che costringeranno van Marwijk ha escogitare anche un congegno tattico che permetta di sfruttare al massimo tutta questa straordinaria qualita’. Grazie anche a Van Bommel, che con De Jong sara’ incaricato di far legna in mezzo al campo, e ad una difesa solida eppure anche molto tecnica: ha 24 anni ma gia’ la personalita’ di un veterano navigato Gregory van der Wiel, l’esterno destro che fu una delle rivelazioni del Mondiale del Sudafrica. Dal punto di vista puramente tecnico, insomma, l’Olanda e’ forse la squadra piu’ forte dell’Europeo. Se riuscira’ a non farsi condizionare dai suoi limiti – ovvero la fragilita’, sia fisica, sia psicologica – chi vorra’ ritornare dall’Est Europa con la Coppa dovra’ per forza fare i conti con gli Orange.

La probabile rosa dei 23 convocati dell’Olanda per gli Europei. Portieri: Tim Krul (Newcastle United/Ing), Maarten Stekelenburg (Roma/Ita), Michel Vorm (Swansea/Ing). Difensori: Vurnon Anita (Ajax), Khalid Boulahrouz (VfB Stoccarda/Ger), Wilfred Bouma (Psv), John Heitinga (Everton/ Ing), Joris Mathijsen (Malaga/Spa), Ron Vlaar (Feyenoord), Stefan de Vrij (Feyenoord), Gregory van der Wiel (Ajax), Jetro Willems (Psv). Centrocampisti: Mark van Bommel (Milan/Ita), Urby Emanuelson (Milan/Ita), Nigel de Jong (Manchester City/Ing), Siem de Jong (Ajax), Wesley Sneijder (Inter/Ita), Rafael van der Vaart (Tottenham/Ing), Georginio Wijnaldum (Psv). Attaccanti: Ibrahim Afellay (Barcellona/Spa), Klaas Jan Huntelaar (Schalke 04/Ger), Dirk Kuyt (Liverpool/Ing), Robin van Persie (Arsenal/Ing), Arjen Robben (Bayern Monaco/Ger). Allenatore: Bert Van Marwijk.

Storia della Federazione e palmares: La Federazione olandese e’ stata fondata nel 1889 ed e’ stata affiliata alla Fifa nel 1904. L’Olanda e’ entrata nell’Uefa nel 1954. Nella sua storia la Nazionale maggiore dell’Olanda ha vinto un solo titolo di grande rilievo: i campionati Europei di Germania ’88, quando gli ‘Orange’ si imposero in finale per 2-0 contro l’Unione Sovietica, grazie alle reti di due vecchie conoscenze del calcio italiano, Ruud Gullit (33′) e Marco Van Basten (54′). – Cosi’ ai precedenti Europei: L’Olanda prende parte per la nona volta – settima consecutiva – alle fasi finali dei campionati Europei (le precedenti nel 1976, 1980, 1988, 1992, 1996, 2000, 2004 e 2008) e finora ha ottenuto come miglior risultato la vittoria conquistata in Germania ’88, quando in finale si impose 2-0 sull’Unione Sovietica. Terza a Jugoslavia ’76 (vittoria per 3-2 sui padroni di casa dopo i tempi supplementari nella finale di consolazione), l’Olanda e’ stata tre volte semifinalista (a Svezia ’92, eliminata ai rigori dalla Danimarca; a Belgio/Olanda 2000, esclusa ancora ai rigori dall’Italia; a Portogallo 2004, battuta 2-1 dai padroni di casa), mentre e’ uscita ai quarti da Inghilterra ’96 (ai rigori dalla Francia) e da Austria/Svizzera 2008 (1-3 dalla Russia dopo tempi supplementari); eliminazione prematura, invece, dopo la fase a gironi, ad Italia ’80. Nelle 32 gare disputate l’Olanda vanta un bilancio di 17 vittorie, 8 pareggi e 7 sconfitte, con 55 reti realizzate e 32 incassate. Il pluripresente olandese in fasi finali europee e’ Edwin Van der Sar, con 16 gettoni. Il portiere e’ anche uno dei due pluripresenti ‘all-time’ nella storia degli Europei; l’altro e’ il francese Lilian Thuram. Il bomber principe degli ‘Orange’ e’ Patrick Kluivert, con 6 centri. L’Olanda detiene la palma di attacco-record nella storia degli Europei con 55 reti segnate, come la Germania. – Cosi’ nelle qualificazioni a Polonia-Ucraina 2012: L’Olanda si e’ qualificata per gli Europei di Polonia/Ucraina 2012 chiudendo al primo posto il gruppo E con 27 punti, precedendo Svezia (24), Ungheria (19), Finlandia (10), Moldavia (9) e San Marino (0). Nelle 10 gare giocate il bilancio olandese e’ stato di 9 vittorie ed 1 sconfitta, con 37 reti realizzate ed 8 subite. Le 9 vittorie sono arrivate contro: San Marino (5-0 esterno ed 11-0 casalingo), Finlandia (2-1 in casa e 2-0 in trasferta), Moldavia (doppio 1-0), Svezia (4-1 interno) ed Ungheria (4-0 esterno e 5-3 in casa). La sconfitta e’ stata subita contro la Svezia (3-2 fuori casa). I giocatori con il maggior numero di presenze sono stati Mathijsen e Van der Wiel, con 10 gettoni a testa. Miglior marcatore Huntelaar con 12 centri in 8 gare disputate, capocannoniere della fase eliminatoria del torneo. Tra le 14 qualificate ad Euro 2012 l’Olanda vanta l’attacco piu’ prolifico (37 reti) e non ha mai pareggiato; come Svezia, Spagna e Germania. – Cosi’ a Euro 2012: L’Olanda e’ inserita nel girone B con Danimarca, Germania e Portogallo e giochera’ sempre a Kharkov. Il debutto assoluto agli Europei 2012 della selezione olandese avverra’ il 9 giugno, alle 18.00, contro la Danimarca. Seconda gara contro la Germania, il 13 giugno alle 20.45. Ultimo impegno del girone contro il Portogallo, il 17 giugno alle 20.45.

Lambertus ‘Bert’ Van Marwijk e’ nato a Deventer (Olanda) il 19 maggio 1952. Prima di intraprendere la carriera tecnica, e’ stato centrocampista di buonissimo livello, collezionando 393 presenze in Eredivisie (la massima serie olandese) e togliendosi anche la soddisfazione di giocare una gara con la Nazionale maggiore ‘Orange’ nel 1975, in piena eta’ d’oro del calcio olandese, quello dei vari Cruijff, Neeskens, Rep. Le squadre di club in cui ha militato Van Marwijk sono state: Go Ahead Eagles (dal 1969/70 al 1974/75), AZ 67 Alkmaar (dal 1975/76 al 1977/78), MVV Maastricht (dal 1978/79 al 1985/86), Fortuna Sittard (nel 1986/87), per chiudere la carriera agonistica nell’FC Assent (nel 1987/88). Gia’ nel 1982, pero’, quindi prima ancora di chiudere con il calcio giocato, Van Marwijk aveva iniziato ad allenare nel settore giovanile del MVV Maastricht (dal 1982/83 al 1985/86), poi nel settore giovanile del SV Meerssen (dal 1986/87 al 1989/90, a tempo pieno dal 1988/89). Nel 1990/91 la prima panchina professionistica con l’FC Herderen, quindi ha allenato RKVCL Limmel (dal 1991/92 al 1994/95), ancora SV Meerssen (dal 1995/96 al 1997/98), Fortuna Sittard (dal 1998/99 al 1999/00) e Feyenoord (dal 2000/01 al 2003/04 e nel 2007/08). Su quest’ultima panchina la doppia esperienza e’ stata interrotta da un biennio in Germania, alla guida del Borussia Dortmund (dal luglio 2004 al dicembre 2006). Prima del termine della stagione 2007/08, quando era alla sua seconda esperienza al Feyenoord, la Federazione olandese annuncio’ che Van Marwijk sarebbe divenuto ct della Nazionale maggiore olandese, sostituendo Marco Van Basten al termine degli Europei di Austria/Svizzera 2008. Ai Mondiali di Sudafrica 2010 ha condotto la Nazionale ‘Orange’ fino alla finalissima, persa contro la Spagna per 1-0 dopo i tempi supplementari. Nella sua carriera agonistica Van Marwijk puo’ vantare 1 Coppa d’Olanda (AZ 67 Alkmaar, 1977/78), 2 retrocessioni in seconda divisione (MVV Maastricht, 1981/82 e 1985/86) ed 1 promozione nella massima serie olandese (MVV Maastricht, 1983/84). Nella sua carriera tecnica Van Marwijk ha vinto 1 coppa Uefa (Feyenoord, 2001/02) ed 1 Coppa d’Olanda (Feyenoord, 2007/08), senza dimenticare le due finali di Coppa d’Olanda raggiunte ma perse alla guida di Fortuna Sittard (ko in finale per 2-0 contro l’Ajax, nell’edizione 1998/99) e Feyenoord (sconfitta per 4-1 in finale contro l’Utrecht, nell’edizione 2002/03).

Quando sta bene e’ uno dei giocatori piu’ forti del mondo. Quando si parla di Arjen Robben, l’esterno d’attacco che vuole guidare l’Olanda al successo negli Europei di Polonia e Ucraina, pero’, la precisazione sulle sue condizioni di salute e’ quasi d’obbligo. A 28 anni, Robben ha avuto una serie incredibile di infortuni piccoli e grandi, che ne hanno condizionato una carriera fatta comunque di grandi successi. E di amare delusioni, come la finale di Champions persa con un rigore sbagliato ai supplementari. Oltre alla fragilita’ fisica c’e’ da notare anche una certa fragilita’ psicologica. Il fatto di avere un’ampia scelta di grandi giocatori dalla personalita’ molto particolare e’ la grande forza ed assieme lo stesso limite dell’Olanda. In Sudafrica Van Marwijk aveva trovato, tutto sommato, un modus vivendi, e con il suo fare dimesso era riuscito a canalizzare sul campo le paturnie dei suoi, anche se parole grosse e spintoni fra compagni in allenamento non mancavano quasi mai. Se c’e’ da litigare, Robben non si tira quasi mai indietro, come dimostra, peraltro, il recente diverbio nel Bayern Monaco con Franck Ribery. Detto questo, giocatori che toccano la palla come Arjen Robben in Europa ce ne sono pochissimi. Sulla sua classe il Bayern ha costruito i successi delle sue ultime due stagioni, e anche se ha saltato diverse partite per infortunio, nei momenti importanti ha sempre dato il suo fondamentale contributo. Anzi, e’ stato proprio lui a far fare ai bavaresi il salto di qualita’ a livello internazionale. Il ruolo della stella della squadra se lo divide con Sneijder, Kuyt e Van Persie, ma il ct olandese sa bene che i successi Orange agli europei dipenderanno in gran parte dal dribbling, dal tiro e dalla straordinaria visione di gioco di Robben. Dopo un inizio di carriera da ‘enfant prodige’ in patria, e’ stata forse la sua esperienza al Bayern (al quale lo lega un contratto fino al 2015, rinnovato dopo che anche la Juventus voleva portarselo a casa) quella nella quale ha convinto di piu’ a livello di club. Dopo i tre anni al Chelsea – pregiudicati, tanto per cambiare, dagli infortuni – e soprattutto le due stagioni al Real Madrid, il Bayern gli ha dato la possibilita’ di tornare a giocare il ruolo di indiscusso top player europeo, e Robben non se l’e’ lasciata sfuggire. Adesso e’ pronto a vincere anche in Nazionale, insieme alla sua straordinaria generazione del calcio olandese, dalla tecnica sopraffina e dal carattere volubile.

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