Europa League, Valencia-Genoa: Intervista a Vincenzo Torrente

David Villa e David Silva, del Valencia, sfidano il Genoa

Personalità significa guidare i propri compagni con orgoglio e grinta, indipendentemente dal risultato che matura sul campo, personalità

vuol dire rendere sempre al massimo anche in situazioni ambientali non facili e con migliaia di persone che incitano con calore ed entusiasmo gli avversari.

Nel Genoa di oggi e di ieri, personalità e attaccamento alla maglia sono caratteristiche che non possono che essere collegate a

Vincenzo Torrente, campano di nascita ma rossoblù di adozione. Uno di quei classici personaggi che, ovunque lo porterà la propria carriera, resterà sempre e comunque genoano.

Intervistato in esclusiva da Pianetagenoa1893.net, Torrente ricorda la gara del “suo” Genoa ad Oviedo, in quella Spagna che vedrà nuovamente protagonisti i rossoblù in occasione della gara di Europa League contro il Valencia.

La Spagna nel destino del Genoa. Dopo Oviedo nel 1991, adesso è il momento di Valencia. Che tipo di ambiente dovrà aspettarsi il Genoa?

«I tifosi sono molto passionali ma altrettanto corretti. Si tratta, insomma, di ottimi sportivi, che incitano con calore la loro squadra, senza tuttavia prendere di mira gli avversari.

E’ opinione condivisa pensare che sia un piacere giocare in simili contesti. Sotto questo punto di vista la Spagna è molto simile all’Inghilterra».

A Oviedo quali furono le principali difficoltà con cui doveste fare i conti?

«Si trattava dell’esordio in Coppa Uefa del Genoa e di molti di noi e questo un po’ si fece sentire. Disputammo comunque un’ottima gara nonostante l’immeritata sconfitta, dimostrando di possedere i mezzi per far bene anche in campo internazionale».

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