Per far tornare “appetibile” la Formula 1 ci vuole “più spettacolo”.
E poi “abbattimento dei costi, show migliorato e aumento del business”.
E’ la ricetta di Jean Todt, presidente della Fia (Federazione internazionale dell’automobile), che in una intervista a Repubblica fa il punto dei suoi primi 100 giorni come successore di Max Mosley.
La Ferrari, racconta, “mi ha dato tanto, ma avevo voglia di altre sfide”. E comunque “non condizionerà” le sue scelte, perché ora, dice, è “un politico”.
Così come non tiferà mai per “l’amico Schumacher” perché “il capo della Fia non parteggia per nessun pilota”. Per Todt, che vuole “un commissario che avrà la responsabilità dell’intera Formula 1”, la F1 “deve essere l’ambasciatrice dell’avanguardia”, ma vanno anche ridotti i costi partendo da “un’aerodinamica uguale per tutti e fissa per l’intera stagione.
Non si può – spiega – stravolgere la macchina ad ogni circuito”. Quanto al caso Briatore, il presidente Fia definisce “inaccettabile l’ordine impartito a Piquet di andare a sbattere volontariamente”.
Ma “in appello potremmo ribaltare” il giudizio del Tribunale della Grandi Istanze perché “ci sono prove schiaccianti”.