Torna a parlare sui social il centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli dopo il caso scommesse e dopo il patteggiamento. “Pensavo di partire chiedendo scusa non solo ai tifosi bianconeri, ma a tutti i tifosi del mondo del calcio e dello sport per l’errore ingenuo che ho fatto. Invece no, sono obbligato a partire con lo schifo che scrivono su di me i giornali, persone solo per mettermi in cattiva luce con mille falsità… o forse meglio, solo per conquistare due visualizzazioni in più. Presto parlerò”. Scrive Nicolò Fagioli sul suo profilo Instagram.
Fagioli, le scommesse e il patteggiamento
Il bianconero Nicolò Fagioli ha perfezionato con la procura della Figc il patteggiamento a sette mesi di stop dal calcio giocato. La pena complessiva concordata da Fagioli è di 12 mesi, cinque dei quali commutati in “prescrizioni alternative” che gli serviranno per uscire dal tunnel della ludopatia. In particolare dovrà partecipare a un piano terapeutico della durata di 6 mesi e ad un ciclo di incontri pubblici tenuti da associazioni sportive dilettantistiche, centri federali territoriali, centri per il recupero dalla dipendenza dal gioco d’azzardo. Significa che a metà maggio avrà scontato la sua pena e, dunque, ipoteticamente potrebbe anche partecipare agli Europei. Una strada che potrebbero seguire anche altri giocatori coinvolti nella vicenda, a partire da Tonali, se sceglieranno di patteggiare come lo juventino.
La Figc
La linea è quella dettata dal presidente della Figc, Gabriele Gravina: “Chi ha sbagliato pagherà e noi faremo il possibile perché la sentenza arrivi in tempi rapidi. Ma poi, al di là dell’errore individuale, lo aiuteremo”. Per il ministro dello sport, Andrea Abodi, “ora come ora dobbiamo concentrarsi sul problema e senza farci distrarre dai discorsi sulle responsabilità di questo o quel soggetto: c’è la federazione, ma poi ci sono le leghe, i club, i singoli. Credo che sia importante la gestione dello spogliatoio, avere con i ragazzi un rapporto in grado di comprendere le situazioni di disagio. La Figc è responsabile del sistema, certo, ma ci sono tante altre tappe prima”.
Anche Tonali, a detta del suo procuratore, Giuseppe Riso, “sta giocando contro la ludopatia la sua partita più importante”. “Spero – ha sottolineato – in questa esperienza gli salvi la vita. Ha capito che deve affrontare il problema in maniera determinata e ha intrapreso un percorso adeguato. Ci ha abituati a grandi gare e sono sicuro che vincerà”.