Il serbo Djokovic ha battuto in 2 set Sinner (6-3,6-3) e ha vinto per la settima volta il torneo dei Maestri.
A 36 anni il numero uno del mondo si è confermato tale con una prestazione di forza mentale e fisica straordinaria.
Sinner ha retto da par suo il confronto pur non essendo al meglio nella condizione ha impegnato il campione del mondo con colpi straordinari. Ha però infilato errori probabilmente dovuti alla stanchezza e al pressing dell’avversario.
L’azzurro esce a testa alta dal confronto e dal torneo. E il movimento tennistico gli e’ grato per aver acceso i riflettori su una disciplina sportiva ancora alla ricerca del tempo perduto. Sinner ha svegliato tutto il movimento, i media, gli appassionati. E per lui non è finita qui. Ora lo aspetta la Devis.
GARA DA BRIVIDI
Atmosfera ribollente, Pala Alpitour super esaurito, striscioni ovunque, accoglienza dei due campioni da brividi, cori da stadio. Partenza alle 18,14. Djokovic sgomma da par suo ma Jannik non su fa impressionare (1-1). Si va al cambio di campo sul 2-1 per il serbo che allunga da fenomeno (4-1) dopo 22 minuti. Reagisce Jannik (4-2). Djokovic replica di potenza (5-2). Con due ace consecutivi Sinner va sul 5-3. Ma Djokovic va rapidamente al contrattacco e fa suo il set (6-3) in 38 minuti.
SECONDO SET
Djokovic cerca di alzare ancor più il livello qualittativo (peraltro già molto alto), butta in campo tutta la sua esperienza e potenza e va sul 4-2 dopo un’ora e 14 minuti di gioco. Il serbo è molto concentrato, piazza terrificanti lungo linea, accetta scambi di alta intensità.
Ma Sinner non molla, mentalmente c’è. Il pubblico va sopra le righe e l’arbitro interviene con durezza. Il settimo game è lunghissimo e lo vince Jannik. Djokovic infila errori inusuali per un campione come lui. Anche Sinner alterna grandi cose a sbagli non da lui. E così Djokovic chiude il match ancora 6-3. E per la settima volta vince il torneo dei Maestri.
IL CAMMINO DI JANNIK : È MANCATO IL LIETO FINE
> Jannik è arrivato alla finale38 grazie a quattro vittorie,tre delle quali messe a segno contro quasi tutti i pronostici . Ma il “ragazzoAa dei sogni” ha sorpreso i più catapultando il tennis in una nuova era. Il Sinner visto a STorino in settimana è nuovo rispetto al tennista, pur forte, di un anno fa. Ha un ventaglio di colpi più vario e interessante.
Ai suoi colpi meglio riusciti ( dritto e rovescio) ha aggiunto il servizio sia nella prima palla giocata di potenza che la seconda. Sinner in più adesso ha la consapevolezza dei propri mezzi e l’Italia si ritrova ad abbracciare un talentosa purissimo. Eloquente il poker di vittorie che l’ha portato al gran finale: domenica 12 ha battuto in 2 set Tsipras (6-4, 6-4), martedi 14 ha battuto nientemeno che Djokovic in 3 set (7-5,6-7,7-6).
Giovedì 16 ha affrontato il danese Rune, ha sofferto e faticato più del previsto, ma ce l’ha fatta: 6-2,5-7,6-4. Sabato 18 in semifinale ha battuto il fortissimo Medvedev in 3 set (6-3,6-7,6-1). Ed è uscito dal campo con un sorriso che i suoi fans – i “carota boys” hanno salutato ondeggiando le loro felpe arancione come fossero bandiere.
IL CAMMINO DI NOLE
Djokovic ha avuto un percorso non semplice. Però in semifinale si è liberato di Alcaraz in 2 set molto eloquenti:6-3,6-2. Alcaraz pur giocando la sua miglior partita da 4 mesi a questa parte ha servito l’84% di prime palle (con 10 ace) e ha messo innns campo 22 vincenti.
Non è bastato. Il muro vecchio stile di Djokovic, che ha risposto come un ossesso, alla fine ha prevalso. E così il pubblico del Pala Alpitour ha potuto godersi il gran finale tra Sinner e Nole.Ed è uscito un gran finale.
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