Ferrari, acque agitate a Maranello. Il flop registrato al debutto in Bahrain – Lecler ritirato dopo 40 giri, Sainz giù dal podio – è costato la testa a David Sanchez capo degli ingegneri.
Sanchez era coinvolto in prima persona nella progettazione e nello sviluppo della nuova Ferrari. Si è dimesso dopo 10 anni. L’aereodinamico, “protetto” dall’ex team principal Mattia Binotto, fiutando da tempo l’aria avversa, aveva le valigie pronte da qualche giorno. La mancanza endemica di ritmo della Ferrari SF-23 deriva in verità da scelte aereodinamiche passate. Dunque la partenza di Sanchez sembra essere slegata dalla gara a Sakhir. Sembra. Così dicono in molti. Sarà. Di sicuro c’è dell’altro. Lo sapremo presto.
Il risveglio post Bahrain non poteva essere più brusco. Dalla gioia incontenibile di 12 mesi fa per una doppietta, il gruppo ora guidato da Vasseur si è ritrovato a inseguire inutilmente una Red Bull imprendibile. Anzi 2 Red Bull imprendibili. La Rossa ha denunciato limiti di consistenza e affidabilità. Di qui le dimissioni del capo sviluppo della SF 23 dopo 10 anni trascorsi a Maranello.
Farà ritorno in Inghilterra probabilmente alla corte della McLaren. Il francese di Montpellier, di origini spagnole, è arrivato in Ferrari proprio dalla McLaren. Conoscendo il suo carattere deciso, poco incline ad ammettere errori , questo finale era scritto da tempo.
La Ferrari è oggi una mezza polveriera. Il terremoto ne è la conseguenza. Scrive Gianluca Gasparini sulla Gazzetta dello sport: ”È difficile pensare che l’uscita di scena dell’ingegnere francese sia frutto di una decisione improvvisa alla luce di quanto accaduto in Bahrain. Ma, evidentemente la Ferrari non era soddisfatta di Sanchez. E quest’ultimo non vedeva per sé un futuro felice a Maranello.
“Altrimenti il matrimonio non sarebbe terminato nonostante le difficoltà del momento.”
E poi: ”La batosta subita dal Cavallino alla prima gara stagionale ha evidenziato una fragilità legata proprio a delicate questioni tecniche. Rivelando, al di là della rottura meccanica che ha appiedato Leclerc, parecchia incertezza (per non dire confusione) nella gestione del lavoro”.
A Jeddah, secondo GP 2023, il Cavallino può fare meglio in virtù elle caratteristiche del circuito che ha lunghi rettilinei; dunque consente assetti meno estremi e contiene il degrado delle gomme. È un circuito molto veloce, di oltre 6 km; più veloce di Silverstone. La Rossa non farà un altro flop.
Verstappen punti 25, Perez 18, Alonso 15, Sainz 12 Hamilton 10, Stroll 8, Russell 6, Bottas 4, Gasly 2, Albon 1. Dopo l’Arabia Saudita c’è il terzo appuntamento in Australia ( 2 aprile).
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