Ferrari, iniziata l’era Vasseur: obiettivo, inseguire il Mondiale, monoposto già pronta, chi dirigerà dal muretto?

Ferrari, nuovo corso. È ufficialmente iniziata a Maranello, lunedi 9 gennaio 2023, l’era Frederic Vasseur, 54 anni, francese, neo team principal del Cavallino.

Sostituisce lo svizzero Mattia Binotto che in quattro anni alla guida della Rossa ha centrato  risultati modesti. Nell’ultimo  Mondiale il bottino è  comunque migliorato: 4 vittorie, 12 pole, due piloti nei primi cinque. Leclerc , buon secondo, alle spalle dell’iridato Verstappen; Carlos Sainz quinto davanti al Re Nero Lewis Hamilton.

Manca ancora il titolo costruttori conquistato solo da Stefano Domenicali (2008) erede di Jean Todt, il più longevo dei direttori (1993-2007). E questo vuoto lo dovrà colmare l’ingegnere parigino e non sarà per niente facile. Red Bull e Mercedes non staranno certo a guardare. Dominano dal 2010 con programmazione, risorse adeguate, innesti mirati.

UOMO DI CORSE, MACCHINA FERRARI PRONTA

Vasseur, al primo giorno di scuola, trova una nuova macchina pronta in verità da mesi. La monoposto 2023 e’ stata preparata dal team Binotto: Cardile,Sanchez, Gualtieri hanno fatto (bene) il loro lavoro. A due mesi appena dal GP inaugurale ( Bahrain, 5 marzo) sarebbe insensato rinunciare al loro fondamentale supporto. Hanno realizzato una macchina più leggera e potente (30 cavalli in più e posteriore  stretto con una power unit nettamente più evoluta).

E  Vasseur, uomo di corse – dal 2016 sempre in campo con Renault, Sauber, Alfa Romeo – non partirà col piede sbagliato. Oltretutto garantiscono per lui due angeli custodi del calibro di John Elkann (che lo ha personalmente scelto) e Carlos Tavares, l’ad di Stellantis (il gruppo nato dalla fusione tra Peugeot e Fiat Chrysler), suo amico di vecchia data. Insomma, Vasseur è in una botte di ferro.

MURETTO DA RICOSTRUIRE

I problemi da risolvere sono diversi. La priorità riguarda la gestione della macchina in pista. Troppi gli errori nell’ultimo Mondiale. E Vasseur lo sa molto bene. Certamente darà un segno di discontinuità. Inevitabile. Ma come?  Per ora solo chiacchiericci, mezze indicazioni, nomi a vanvera.

Laurent Mekies, l’ingegnere francese direttore sportivo in Ferrari dal 2018, per ora resta al suo posto. E dovrebbero restare anche lo spagnolo Inaki  Rueda, 44 anni, l’ingegnere che sovrintende le strategie di gara. Massimo riserbo sull’ingegnere indiano Ravin Jain, braccio destro di Rueda. I due sono stati spesso accusati di clamorose gaffe  strategiche e sul box Ferrari è piovuto di tutto. Vasseur è chiamato a valorizzare al massimo le risorse umane di cui la Ferrari già dispone in abbondanza.

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Marco Benedetto