Ferrari non lascia F1: un matrimonio che dura da oltre mezzo secolo

Ferrari non lascia F1: un matrimonio che dura da oltre mezzo secolo
Ferrari non lascia F1: un matrimonio che dura da oltre mezzo secolo (Ansa)

ROMA –  La Ferrari non divorzia dalla Formula 1, ma al contrario si posiziona in pole position affinché il suo storico legame e il Circus della velocità possano andare avanti al meglio.

Un matrimonio che dura da oltre mezzo secolo e per questo la casa di Maranello si è sentita in dovere di muoversi per correggere la rotta che lo sport pare aver preso. La Rossa ha così deciso di farlo con un atto formale, che è però una proposta concreta, attraverso una lettera del Presidente Luca di Montezemolo al titolare dei diritti commerciali, Bernie Ecclestone, e al presidente del fondo che possiede la Formula 1.

Nessun ultimatum, nessuna minaccia, ma la chiamata a raccolta di tutti gli attori coinvolti nella categoria affinché ci si possa sedere intorno a un tavolo per ideare nuove proposte che consentano alla Formula 1 di rimanere un punto di riferimento nell’ambito sportivo, al pari di manifestazioni planetarie come Olimpiadi e Mondiali di calcio.

La presa di posizione della Ferrari arriva dopo l’allarme lanciato da Montezemolo in una intervista al Wall Street Journal dove il n.1 della Rossa aveva parlato della possibilità di lasciare la Formula 1 e dedicarsi alle gare endurance. ”La Formula 1 non funziona – aveva detto Montezemolo al Wsj – E’ in calo perche’ la Federazione ha dimenticato che la gente guarda le gare per le emozioni che suscitano”. Nella lettera inviata, invece, a Ecclestone, il n.1 del Cavallino Rampante ha invitato a un brainstorming collettivo da parte di un gruppo che è chiamato ad agire per il bene della Formula 1.

”Serve il contributo di tutti, tra team, sponsor, promotori e media – afferma la scuderia di Maranello – affinché si possano riequilibrare i valori chiave della Formula 1”. All’idea di workshop il Presidente Montezemolo vorrebbe invitare anche attori di primo piano che al momento non sono coinvolti o lo sono in maniera parziale: nuovi media, social network, colossi come Google e Apple che lavorano in funzione delle persone.

La Formula 1 – sottolineano alla Ferrari – ”deve essere basata sull’innovazione tecnologica, la ricerca e lo sviluppo ma tutto questo deve avere costi sostenibili e soprattutto deve essere portato avanti nell’ambito di un prodotto che sia in grado di offrire spettacolo. Perché allo spettacolo sono legati i partner commerciali, gli sponsor e soprattutto i tifosi, i veri consumatori del prodotto Formula 1. Trovare il giusto mix tra questi ingredienti – conclude la Rossa – sará vitale per la sostenibilitá e il successo futuro del nostro amato sport”. 

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