L’ombra della corruzione sulle elezioni Fifa

ROMA – Il comitato etico della Fifa ha aperto una procedura contro quattro dirigenti della confederazione mondiale del calcio, tra i quali il Mohammed Bin Hammam, sfidante di Sepp Blatter alla presidenza nell’assemblea del prossimo primo giugno.

Bin Hammam è stato messo sotto inchiesta insieme con Jack Warner, membro dell’esecutivo della Fifa. La confederazione mondiale fa sapere che il procedimento fa seguito a un rapporto presentato da Chuck Blazer, altro membro dell’esecutivo, a proposito di “possibili violazioni del codice etico Fifa commesse da dirigenti”.

Le accuse riguardano un incontro avvenuto il 10 maggio al quale erano presenti sia Hammam sia Warner e che aveva come argomento le elezioni alla presidenza. Il rapporto include “accuse di possibile corruzione”.

Blatter sull’argomento aveva smentito ogni accusa: “Smettetela di dire che la Fifa è corrotta, non c’è nessuna prova e non c’è nessuna corruzione”. “La Fifa è fatta di 300 milioni di persone e in una famiglia così grande ci può stare qualche pecora nera, ma questo non vuol dire che la Federazione sia corrotta”.

Blatter ha parlato anche della campagna elettorale, l’1 giugno ci saranno le elezioni e il grande capo del calcio mondiale dovrà vedersela con lo sfidante Mohamed Bin Hammam. “Ho ricevuto tanti complimenti e molte dichiarazioni di sostegno che sono sufficienti per vincere le elezioni”, ha assicurato Blatter, dal 1998 presidente Fifa e adesso a caccia del quarto mandato.

Secondo il candidato alla presidenza della Fifa Mohamed bin Hammam però, con la scelta di non votare alle prossime elezioni la Federcalcio inglese ha perso la possibilità di migliorare lo sport. Sul suo sito web il qatariota dice di rispettare la posizione della Fa, ma allo stesso tempo esprime delusione per la sua scelta.

La Federazione inglese aveva annunciato la settimana scorsa che si sarebbe astenuta dalle elezioni del primo giugno e che non avrebbe fatto scelte tra bin Hammam e l’attuale presidente della Fifa Josep Blatter. Su entrambi pesa l’ombra dello scandalo sulle assegnazioni dei Mondiali del 2018 e del 2022.

Membri del Comitato Esecutivo della Fifa sono stati accusati di aver chiesto e ricevuto tangenti durante per l’assegnazione dei Mondiali 2018 e 2022. Bim Hammam ha sostenuto la candidatura della Coppa del Mondo 2022 in Qatar, sospettato di aver pagato due dirigenti Fifa un milione e mezzo di dollari ciascuno.

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