FIRENZE – Valanga di gol sul Franchi e alla fine è la Fiorentina a conquistare e vincere per 5-4 al termine di una partita che si era aperta nel ricordo di Michele Scarponi e di un tifoso viola, Marco Ficini, morto a Lisbona.
All’Inter, ormai in caduta libera (appena 2 punti nelle ultime cinque gare) non è bastata la tripletta di Icardi che non segnava su azione in trasferta dal 21 settembre scorso, a Empoli.
Una tripletta che gli permette di toccare quota 24 in campionato (record personale) e superare nella storia nerazzurra un mostro sacro come Angelillo (78 a 77). Magra consolazione per l’attaccante argentino, che ha segnato gli ultimi due gol a gara già assai compromessa.
Eppure l’Inter aveva avuto nel primo tempo la gara in pugno, salvo poi crollare clamorosamente al cospetto di una Fiorentina per lunghi tratti piena di lacune, che però ha avuto il merito di trovare l’energia necessaria per ribaltare il match dopo il rigore parato da Handanovic a Bernardeschi.
Davanti a curve silenziose (compreso per solidarietà il settore dei tifosi interisti) Fiorentina e Inter hanno iniziato a darsi battaglia: Sousa ha sostituito lo squalificato Kalinic con Babacar mentre Sanchez ha avvicendato l’infortunato Gonzalo Rodríguez.
Pioli ha confermato la stessa formazione del derby, con Icardi al centro dell’attacco e il trio Candreva-Joao Mario-Perisic alle spalle. Ritmi contenuti, molti errori di copertura e impostazione da entrambe le squadre. Il risultato si è sbloccato al 23′ con Vecino.
Disappunto di Pioli, il tecnico che piace alla Fiorentina per l’anno prossimo, nessuna emozione da parte di Sousa che ha sempre seguito il match rintanato in panchina (scelta presa, pare, per aver ricevuto qualche insulto).
Ad un’Inter altalenante bastava però una manciata di minuti per pareggiare (con Perisic, 10° gol) poi raddoppiare con Icardi che interrompeva un lungo digiuno fuori casa. I viola non stavano a guardare e sfioravano il pari con Borja Valero mentre Miranda che rischiava l’autogol (pronto Handanovic).
Lo stesso portiere nerazzurro era provvidenziale a inizio ripresa parando a Bernardeschi un rigore oggettivamente tirato male assegnato per una trattenuta di D’Ambrosio su Babacar.
Di lì a poco il numero 10 viola veniva sostituito con Ilicic (la decisione di Sousa veniva fischiata dal pubblico). Ma era allora che la gara s’accendeva: la Fiorentina, approfittando di un’Inter sempre più confusa, slegata, svagata, non solo trovava il pari al 18′ con Astori che correva ad abbracciare Bernardeschi, ma passava di nuovo 74 secondi dopo ancora con Vecino.
Il rigore fallito aveva trasmesso una forza impensabile ai viola che in 9? segnavano ancora: doppietta di Babacar (seconda rete in sospetto fuorigioco), trovando vere e proprie praterie tanto da sfiorare almeno altri tre gol.
Gli ingressi di Eder e Brozovic non davano la scossa sperata ad un?Inter da tempo scomparsa dal campo come i suoi tifosi che hanno lasciato gli spalti sul 5-2: in pochi hanno visto il sussulto d’orgoglio di Icardi che tra il 43′ e il 46′ timbrava la sua personale tripletta mentre i viola sfioravano ancora il gol e Astori salvava su Brozovic.
Tutto inutile per l’Inter che non subiva 5 reti fuori casa da maggio 2013 contro l’Udinese e vede l’Europa sempre più lontana.