Formula 1, Massa (Ferrari): In Canada per finire serie nera

Montreal (Canada) – "Il tracciato presenta molte sfide interessanti e non è molto facile trovare il giusto assetto della vettura, anche perché le condizioni dell'asfalto mutano velocemente, partendo da una pressoché totale mancanza di grip nelle prime prove del venerdì mattina – ha proseguito – Qui ci vuole una macchina che lavori bene sui cordoli, che abbia una buona trazione all'uscita delle curve lente ma, essendo una pista veloce, c'è bisogno anche di una buona velocità di punta. Per questo non è così semplice per piloti ed ingegneri trovare il giusto livello di carico aerodinamico. Penso che sceglieremo una soluzione a basso carico che, insieme agli ultimi aggiornamenti, possa consentirci di essere competitivi. Inoltre, bisogna aspettarsi un degrado degli pneumatici piuttosto elevato: anche se avremo le stesse gomme di Monaco non credo che ci potrà essere qualcuno che azzarderà la sosta singola".acp081922 Giu 2011LPN0899 4 ENV NG01 135 ITA0899;Luca Iezzi riflette su effetti di Fukushima in 'Fuga dal nucleare'Torino, 8 giu. (LaPresse) – A pochi mesi dalla catastrofe di Fukushima ci si domanda quale sarà il destino dell'energia atomica e cosa potrebbe comportare una sua rinuncia. Ma soprattutto, è realmente possibile farne a meno? Su questi interrogativi si interroga l'autore di 'Fuga dal nucleare. Quale futuro senza l'atomo?', in uscita il 9 giugno edito da Castelvecchi Editore. Luca Iezzi, giornalista ed esperto di tematiche energetiche, prospetta gli scenari che si aprono alla luce dell'incidente. Come cambiano i programmi e le posizioni dei Governi rispetto al nucleare? Cosa insegna Fukushima agli organismi di controllo nazionali e internazionali? Chiudere le centrali significa dipendere più da gas e petrolio, i cui prezzi sono già a livelli di guardia. Così come significa spendere sempre di più per sostenere le rinnovabili. Infine, c'è la cambiale del nucleare passato: la dismissione degli impianti ha dei costi enormi che dovranno essere spalmati nei prossimi decenni, a cui aggiungere le spese esorbitanti per lo smaltimento delle scorie in un panorama di forte crisi economica.

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