Bene la Ferrari, già indiavolata la Red Bull di Verstappen, inopportune le dichiarazioni di Alonso (“Si sa già chi vince il Mondiale di F1”). Si è conclusa col botto, venerdì al tramonto in Bahrain, la tre giorni inaugurale della stagione di Formula Uno in vista dell’inizio del Campionato (2 marzo-8 dicembre, 24 GP e 6 Sprint, debutto in Bahrain, chiusura in Qatar). Tre giorni di test ufficiali, di sorprese e conferme. Tre i punti di maggior clamore. Vediamoli.
Calma. Sono soltanto test. Epperò l’aria sembra proprio cambiata, in meglio si intende. Sainz è stato il più veloce della seconda giornata ed ha chiuso in vetta la sessione di venerdì mattina davanti a Perez e a Hamilton. Leclerc è subentrato nel pomeriggio ed è andato a caccia di conferme. Il pilota monegasco continua con la simulazione passo gara. Entrambi i piloti si sono dichiarati fiduciosi perché la Rossa si è rivelata costante nel rendimento. Conferma Leclerc : “C’è una base solida su cui lavorare. Però la Red Bull è ancora davanti. Anche se spero di sbagliarmi”. Ha aggiunto Sainz: “Sono state giornate di test completate senza problemi particolari, rispettando il piano”.
Già dal primo giorno dei test pre-stagionali della Formula Uno di scena sul circuito di Sakir si è vista una vettura come l’auto da battere spegnendo dunque, apparentemente, i sogni di gloria della Ferrari che con la nuova SF-24 sperava di aver ridotto il gap con gli austriaci. Marc Verstappen si è confermato di gran lunga il pilota più veloce in pista e nella simulazione di verifica; è riuscito a girare con un passo e una costanza inavvicinabili da tutti con qualsiasi tipo di mescola di gomma.
Il pilota spagnolo che 21 anni fa ha compiuto il suo primo test, ha sbroccato dicendo che si sa già chi vince il mondiale. Critico poi nei confronti dell’organizzazione dei test. Ha messo le mani avanti: “Non faremo un exploit come nel 2023” alludendo al passo attuale della sua Aston Martin che, comunque, ha destato una buona impressione. Poi ha ripreso e rilanciato la sua granitica convinzione. E cioè: “In questa Formula Uno c’è poca competizione. Con questa Red Bull abbiamo poche possibilità di vincere. In 19 sanno già che non vinceranno. E da questo punto di vista è proprio uno sport brutale”. Detto da un veterano delle piste (42 anni, 380 GP disputati, due titoli iridati, 106 podi) fa comunque riflettere.
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