Fuoco “amico” su Mauro Berrettini. “Pensa più alla pubblicità che al tennis. Rischia di fare la fine di Volandri che dopo aver battuto Federer non ha vinto più una partita”.
Sassata di Nicola Pietrangeli, icona del tennis italiano (quattro volte vincitore del mitico Roland Garros), contro Matteo Berrettini, attualmente il miglior tennista azzurro o giù di lì. La “sparata” del vecchio maestro (89 anni) ha spaccato il mondo delle racchette.
E l’interrogativo dilaga: gufata o suggerimento paterno? Tutti d’accordo almeno su un punto: Berrettini è lontano dai suoi livelli, deve recuperare. Ed ha i mezzi e la testa per farcela. Dunque Pietrangeli ha solo, semplicemente, avvisato?
In ogni caso può permetterselo: ha espresso un giudizio da capitano di Davis. A scanso di equivoci (prevedibili, i social pare non aspettassero altro) Nicola “il labbro “ ha aggiunto:”Berrettini è un bravo ragazzo,ma è un po’ come Panatta: fantastico dalla vita in su, ma le gambe…”. Quel “ma le gambe” solo a pochi ha ricordato che il Trio Lescano le celebrava in una canzone anteguerra. Per di più esaltandole. Chi s ricorda? “Saran belli gli occhi neri, saran belli gli occhi blu, ma le gambe, ma le gambe sono belle ancor di più”. Roba di 80 anni fa, la canzone è del ‘38. Chissà Nicola cosa aveva per la testa?
È la risposta di Berrettini al fuoco amic raccolta in tempi non sospetti dalla rivista Esquire che l’ha intervistato perché “è bravo, è bello, ha talento ed è pure simpatico” (copyright Marco Torcasio). Matteo ha voluto tranquillizzare la marea di fan: ”Tranquilli, ho lo sport nel sangue. Da bambino ricordo che in vacanza praticavo beach volley e canoa. Rispetto una dieta, dormo un tot di ore. Elementi non facili da gestire soprattutto in trasferta per via del fuso orario”.
E poi:”Ancor prima dell’allenamento specifico per il tennis vengono la fisioterapia e i trattamenti per la prevenzione degli infortuni che compensano le troppe sollecitazioni a cui è sottoposto il corpo di chi fa questo sport”. Perfetto.
Ecco spiegata la raffica di spot. Tutto è cominciato quando ha saputo dalla “Head&Shoulders” che il problema della forfora, soprattutto in età adolescenziale, espone i ragazzi al pericolo del bullismo. “Guardando i numeri ho scoperto che avere la forfora può raddoppiare le possibilità di essere bullizzati e sono davvero tanti i ragazzi a viversela con insicurezza. È nata spontaneamente in me la volontà di prendere parte alle campagne della marca per contribuire, fosse anche in minima parte, a cambiare le cose”.
Pietrangeli se ne farà una ragione. I tempi sono proprio cambiati.
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