GENOVA – “La lettera di interesse è stata inviata questa mattina ed abbiamo conferme che è stata ricevuta”. Così Giulio Gallazzi, presidente di Sri Group, la società che vuol rilevare il Genoa ha ribadito all’ANSA che il primo formale passo per prendere il club di Enrico Preziosi è stato fatto.
“Noi siamo pronti per qualunque chiarimento e siamo disponibili da subito. Sappiamo – ha spiegato Gallazzi – che il presidente Preziosi è all’estero e immaginiamo di ricevere una risposta entro pochi giorni. Ci fosse bisogno posso comunque affermare che i nostri dirigenti sono pronti a partire per effettuare la ‘due diligence’ senza problemi”.
Come spiega Il Secolo XIX con Andrea Schiappapietra, ora la palla passa ad Enrico Preziosi, che si trova ad Ibiza e rientrerà a Milano nel weekend. L’offerta è al vaglio dei suoi avvocati, lo studio Gattai, Minoli, Agostinelli, Partners. Se Preziosi darà il via libera, allora potrà ricominciare la due diligence, l’analisi sui conti del Grifone.
Revisori erano già stati a Villa Rostan a giugno, torneranno la settimana prossima per avere un quadro completo della situazione. Il mercato si è chiuso, i numeri non sono più in continuo cambiamento.
L’offerta di Gallazzi e Anselmi prevede circa un centinaio di milioni di sterline per risanare e ripartire. Il veicolo finanziario creato a Londra è “Gcfc capital limited” (Genoa cricket & football club), società depositata alla Companies House di Cardiff (Galles) al 70% della “Sri Global limited” e al 30% della “Erskine Capital limited”.
Nel cda del “veicolo”: Jacqueline Palmer, Gavin J. Alexander e Gustavo Perrotta (già nome di spicco di Credit Suisse e del mondo delle banche d’investimento, coinvolto anche attraverso la “Hamilton Ventures”, che investe nel settore hi-tech). Se arriverà il via libera da Preziosi e la due diligence filerà via senza sorprese, allora poco prima del closing arriverà l’aumento di capitale con l’ingresso nella società di un paio di importanti investitori, verosimilmente fondi internazionali. Ora tutto dipende da Preziosi, che deve decidere se dare il via libera o stoppare tutto.
Intanto è stato svelato uno dei due soci pronti ad acquistare il Geno: si tratta del fondo inglese Bybrook Capital gestito dal banchiere di origini canadesi Tariq Hamoodi.
“Posso confermare che Tariq è uno dei nostri due partners principali – ha proseguito Gallazzi – Bybrook è un fondo indipendente che gestisce due miliardi di sterline e sarà un nostro finanziatore con un rapporto fiduciario. Penso che ormai non ci siano più dubbi sulle nostre intenzioni”.
Il Secolo XIX, in un articolo a firma di Giovanni Mari, ci spiega chi è il banchiere con la passione della boxe. Riportiamo di seguito il loro articolo.
Ha compiuto 30 anni lo scorso maggio, da due anni guida il trading di un fondo da quasi 2 miliardi come “ByBrook” dopo quattro anni trascorsi a setacciare possibili investimenti di primissimo piano nei mercati finanziari per la Morgan Stanley. Tariq Hamoodi, britannico dagli alti studi in Canada, è uno dei ragazzi terribili che ha spaccato la finanza golbale negli anni del boom: la differenza è che è rimasto in sella, evitando bolle e trappole.
Sarà stata la boxe, sua passione incrollabile al punto da spingerlo a salire sul ring ancora oggi per incontri rigorosamente benefici. Peso massimo leggero, ha un fisico asciutto e ben definito e che nessuno riesce ad abbinare alla sua concezione altamente workaholic (lavoro, lavoro, lavoro) che caratterizza la sua esistenza: «Questo ti chiama alle tre di notte per aggiornarti su un piano finanziario», si lamenta chi lo conosce. «E ti richiama all’alba per ricominciare a discutere», aggiunge.
Hamoodi ama il calcio, tanto da seguire con articolate app sullo smartphone i campionati italiani e sudamericani, oltre che – ovviamente – la Premier. Della Serie A, giura chiunque abbia avuto a che fare con lui, sa tutto. Compresi i particolari del calciomercato e, da qualche mese, anche del Grifone. Giulio Gallazzi non conferma, ma pare si sia spinto anche a suggerire qualche acquisto per i rossoblù. Ama l’Italia in genere, le bellezze artistiche e la cucina del Bel Paese, il buon vino. E lo stile tutto italiano dell’aperitivo, con stuzzichini di ogni genere, talvolta a base di pesce. Neppure a dirlo, pignolo e asfissiante sulle tavole grafiche degli andamenti finanziari, è lui che detiene lo scettro nelle relazioni sociali. Anche se sul ring diventa “el lobo”, il lupo: animale solitario ma leale.
Quest’estate è stato in Sardegna, per qualche giorno ospite dello stesso Gallazzi: ma guai a non destinare un paio d’ore – nel caso anche la notte – a discutere del Genoa. Solo la rigida etichetta dei manager finanziari gli ha impedito di essere la settimana scorsa al Ferraris per assistere a Genoa-Juventus, ma se Preziosi dovesse accettare l’offerta di Gallazzi (e quindi anche il suo ingresso), allora Hamoodi ha già allertato la sua segreteria per organizzare la trasferta. Sul calendario ha fatto un circoletto sul 24 settembre: volo Londra-Milano, auto con conducente fino a San Siro e via un posto in tribuna per Inter-Genoa.
Un video da YouTube con Tariq Hamoodi nelle vesti di pugile.