Germania-Inghilterra 4-1: la storia si vendica, Lampard paga gol fantasma di Hurst

Quarantaquattro anni dopo la storia presenta il conto e la Germania consuma la sua vendetta calcistica sulla ‘perfida Albione’. Era il 30 luglio 1966, finale mondiale, quando a Wembley davanti alla regina Elisabetta si consumò una delle piu’ grandi ingiustizie della storia del calcio.

Un tiro di Geoff Hurst colse la traversa. Palla dentro? Per il guardalinee sì, per tutto il resto del mondo (inglesi esclusi) no. Anche e soprattutto grazie a quel gol finì 4-2 per l’Inghilterra che vinse il suo unico titolo mondiale accompagnata dal cappellino della regina insolitamente ballerino sulle regale testa.

Quarantaquattro anni dopo (e a pensarci bene per le vendette della storia non è neanche un lasso di tempo così ampio…): 27 giugno 2010, ottavi di finale. Ancora Inghilterra-Germania, la sfida dell’ultimo secolo e anche più, e non solo sui campi di pallone. Stavolta è il tiro di Lampard a cogliere la faccia inferiore della traversa e rimbalzare mezzo metro oltre la linea, ma l’arbitro non se ne accorge.

Sarebbe il gol del 2-2, invece i tedeschi vinceranno 4-1. Ma, oggi come allora, l’episodio resta, un macigno sulla credibilità della partita. ‘Gol fantasma’, li chiamano. Hanno deciso Mondiali e scudetti. L’ultimo International Board della Fifa, subito prima del Mondiale, ha bocciato per l’ennesima volta l’innovazione tecnologica ideato da una ditta italiana e caldeggiato dalla Figc, che avrebbe potuto mettere fine ai gol dubbi.

Così, come dimostra lo scippo subito da Lampard, l’epica dei gol-fantasma continuerà a riempire i libri. Già solo restando in Italia, sono tanti gli episodi clamorosi. Dal pallone entrato in porta da un buco nella rete (Lazio-Napoli 1962, 0-0) con l’arbitro Rigato che prima convalidò e poi s’accorse dell’errore, al ‘piedino’ di un raccattapalle che ributto’ fuori un gol di Savoldi in Ascoli-Bologna del 1975 (1-3).

Poi c’e’ il Lazio-Juventus del 1966-67 (0-0): un tiro dello juventino De Paoli rimbalza fuori dopo aver oltrepassato la linea, ma l’arbitro De Marchi non vede. Anche il derby milanese della stagione successiva ha un gol fantasma: una staffilata di Rivera picchia contro la traversa e batte sulla riga.

Per l’arbitro D’Agostini e’ gol, ma le riprese tv lo smentiscono. E Sampdoria-Torino del 1971-72: Agroppi di testa, Lippi ricaccia fuori la palla già dentro, l’arbitro Barbaresco non concede il gol. Ancora una stracittadina di Milano.

Stagione 1988-89, Ancelotti come Rivera: gran tiro traversa-linea, ma con risultato opposto. L’arbitro Magni nega il gol che stavolta c’era. Nel 1994 è la Juve ad essere penalizzata da Rodomonti che con il Genoa (1-1) convalida un gol di Galante respinto da Sousa e Peruzzi quando il pallone è ancora decisamente al di qua della linea.

In compenso nel campionato ’97-’98, il 26/o scudetto bianconero è condito di polemiche per due diversi gol fantasma. Con l’Udinese Ferrara respinge dopo che era entrata in porta una palla calciata dall’udinese Bierhoff. L’arbitro Cesari non assegna il gol: la partita finisce 4-1 per la Juventus (ma l’episodio era avvenuto sull’ 1-1). Per tornare in Inghilterra, nel maggio 2005 il Liverpool raggiunge la finale di Champions League grazie a un gol fantasma.

Neppure le diverse inquadrature televisive hanno chiarito se la conclusione di Luis Garcia, dopo appena 4′ della semifinale tra Liverpool e Chelsea, abbia superato la linea di porta. Ma il direttore di gara Lubos Michel e il suo assistente Roman Slysko non hanno avuto dubbi nell’accordare il gol, che ha riportato i Reds in finale di Champions.

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