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Il giallo Pantani non è chiuso. È spuntato un elenco di nuovi testimoni. Mamma Tonina: “Conoscono la verità”

Giallo Pantani, il caso non è chiuso. Tre inchieste sulla morte del “Pirata” non hanno fugato tutti i dubbi. Almeno quelli di mamma Tonina. La Procura di Rimini stava per archiviare la terza inchiesta (partita nel 2019 dopo una indagine della Commissione anti-mafia).

Il giallo Pantani non è chiuso

Ed invece ne dovrà riaprire una quarta. Mamma Tonina ha presentato ad un elenco di nuovi testimoni che le hanno confessato “di sapere la verità”.

Mamma Pantani confida “che si possa finalmente arrivare ad una svolta nelle indagini “. Sul tavolo del Procuratore gli avvocati dello studio Alessi hanno recapitato “nuovi elementi”.

Sono spuntati dei testimoni che ammettono che quel giorno nella stanza dell’hotel “Le Rose” c’erano delle persone” che avrebbero assistito alla morte del campione causata da un mix di farmaci antidepressivi e cocaina. Questo nuovo copione ricalca le tracce del precedente ma con più voci.

Fallita la pista del tassista

Ha fatto molto rumore la testimonianza del tassista Mario di Cesenatico. L’uomo aveva rivelato che il famoso 14 febbraio 2004 (giorno della morte di Pantani) aveva accompagnato, con il suo taxi, due ragazze nell’hotel di Rimini che ospitava il corridore.

Una di loro lo ha smentito. L’altra nel frattempo era deceduta. Ergo, al magistrato non è rimasto altro che chiudere il fascicolo. Ora, 19 anni dopo la tragedia, il giallo Pantani annuncia un nuovo capitolo. Migliaia di tifosi del campione si augurano che emerga la verità. Non sarà facile.

Il clamoroso stop del 1999

Pantani fu espulso dal Giro d’Italia (che stava dominando) a causa di un valore di ematocrito al di sopra del consentito. La clamorosa notizia fece rapidamente il giro del mondo. All’epoca la popolarità del campione romagnolo era alle stelle.

Aveva centrato la doppietta “Giro-Tour” nello stesso anno (1998). Impresa riuscita solo ad un altro italiano: Fausto Coppi l’Airone (1949). Ancora oggi è vivo il ricordo delle sue scalate record sul Mont Ventoux e l’Alpe d’Huez.

Allo “scalatore più forte della storia del ciclismo” hanno dedicato canzoni fior di band come “I Liftiba”, gli “Stadio”, “I Nomadi “. Anche Antonello Venditti lo ha ricordato nel suo album (“Tradimento e Perdono”).

E pure cinema e teatro gli hanno reso omaggio. Almeno una ventina i libri sul suo mito delle più importanti case editrici: dalla Mondadori alla Rizzoli. Indimenticabile l’omaggio di Beppe Conti per la Sperlig&Kupfer “ Una vita da pirata”.

Warsamé Dini Casali

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