Gianni Rivera contro la Juve: Totti ha ragione sugli arbitri. Ma era un finto Rivera

Gianni Rivera contro la Juve: Totti ha ragione sugli arbitri. Ma era un finto Rivera
Il “vero” Rivera contro la Juve (Corriere dello Sport 1972)

ROMA – La radio romana Rete Sport, una delle più ascoltate nella Capitale, chiama Gianni Rivera. L’ex numero 10 del Milan dichiara che su certe cose che ha detto contro la Juve Francesco Totti ha ragione. La notizia viene ripresa da moltissimi siti. Solo che Rivera non era Rivera, era solo un imitatore. E allora arrivano le scuse di Rete Sport:

“In merito all’intervento del presunto Gianni Rivera a Rete Sport di questa mattina alle ore 11,45 – si legge in una nota di rettifica – l’emittente comunica che la persona intervenuta non era realmente Gianni Rivera. Rete Sport si è già scusata e ha chiarito, sia telefonicamente che per iscritto, con il diretto interessato e con l’Ufficio stampa della Figc di esser stata raggirata. L’emittente si riserva di adire alle vie legali nei confronti della persona che ha millantato la falsa identità”.

Cosa aveva dichiarato il finto Rivera ai microfoni di Rete Sport?

“Non sono favorevole alla tecnologia in campo, snatura il calcio. Diventerebbe un videogioco”: è il pensiero di Gianni Rivera intervistato da Rete Sport dopo le polemiche di Juventus-Roma. “Penso che non siamo cresciuti col pregiudizio mentale, gli arbitri sbagliano ogni domenica e questo è il calcio italiano – le sue parole – La sudditanza esiste, ho giocato a calcio anche io, bisogna andare avanti sperando che ce ne sia meno“, aggiunge Rivera secondo il quale “i calciatori non dovrebbero parlare nel post gara. Il campo è battaglia, dopo non cambia nulla. Dovrebbe parlare solo la società”, spiega riferendosi alla critiche mosse da Totti nel dopo-gara. “Dobbiamo cambiare tanto nel calcio, gli stadi e la gente che va negli stadi – conclude – Io non sono mai stato insultato tanto come nei nostri stadi. Bisogna partire dai bambini, questo calcio fa male a tutti”. Ultima battuta sul presidente della Figc, Tavecchio: “È giusto che sia stato squalificato per quello che ha detto”.

Il vero Rivera, però, nel 1972 dichiarò:

“Fino a quando a capo degli arbitri ci sarà il signor Campanati, per noi del Milan le cose andranno sempre in questo modo: saremo presi in giro, scudetti non ne vinceremo. Quello che abbiamo subìto è una vera vergogna. Dispiace soprattutto per gli sportivi che pensano che il calcio sia una cosa seria”

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