Ginnastica ritmica nella bufera. Addio farfalle. “Il nome si collega alle violenze subite e non rispecchia il nostro ideale di libertà”.
Parole (amare) di Alessia Maurelli, 26 anni, torinese, la mitica capitana della Nazionale di ginnastica ritmica; un gruppo di ragazze uniche al mondo.
Impressionante il loro palmares: 3 medaglie olimpiche (Atene, Londra, Tokyo),36 mondiali di cui 9 d’oro e 21 d’argento. Alessia si è sfogata su Instagram. Messaggio sottoscritto da 11 azzurre della ritmica; post accompagnato dalla foto di una farfalla con le ali rotte. È la fine di un’era. Giù il sipario su una favola durata 18 anni.
Il soprannome etereo è nato giornalisticamente nell’agosto del 2004 e da allora l’appellativo ha riassunto molte cose: bellezza, arte, armonia, amicizia, sacrificio, successo. Oggi il termine evoca ben altro. Evoca, sostengono le azzurre, maltrattamenti. E puntano il dito sulla d.t. Elena Maccarani e la sua assistente Olga Tishina. Indaga la Procura di Monza, seguono la vicenda sgradevole Coni e Federginnastica. Lo scandalo (se accertato) getta una macchia su una Nazionale simbolo, felice e vincente, applaudita in tutto il mondo.
LE TAPPE VELENOSE DELLA GUERRA DELLA GINNASTICA
Tutto è cominciato il 30 ottobre scorso con la denuncia fatta dalla ex farfalla Nadia Corradini, 19 anni, romana. Nadia ha denunciato di aver subito offese, umiliazioni fisiche e psicologiche. Episodi avvenuti alla Accademia di Desio (Monza), il Centro Federale. Altre farfalle hanno denunciato abusi, comportamenti vessatori verso ginnaste minorenni. Va precisato che gli allenamenti si tenevano in una palestra di Brescia, città in cui sono state presentate le prime due denunce. Il 3 novembre il presidente federale Tecchi ha commissariato l’Accademia monzese. Il 9 novembre Nadia Corradini e Anna Basta sono state ascoltate dalla Procura federale. Il 29 dicembre la Procura di Monza ha iscritto nel registro degli indagati per abusi la d.t. Emanuela Maccarani e la sua assistente Olga Tishina. Il 4 gennaio 2023 le 2 indagate sono state deferite alla Giustizia Sportiva. Rischiano la radiazione.
MA I GENITORI E LA CITTÀ DI DESIO NEGANO GLI ABUSI
I genitori delle ginnaste dell’Accademia di Desio non ci stanno e hanno scritto una lettera al presidente del CONI e ai vertici di Federginnastica in cui hanno testimoniato,” che le nostre figlie non subiscono vessazioni“.
D’altro canto la Maurelli insiste:”La rottura col passato è dolorosa e irreversibile . Insostenibile il peso di un collegamento diretto, mediaticamente inevitabile, a violenze e abusi che non rispecchiano l’ideale delle Farfalle. L’attuale e futura squadra nazionale non si riconoscerà mai più con il soprannome di farfalle”.
Ma la città di Desio difende la Maccarani. In città sono comparsi diversi striscioni a sostegno di Emanuela:”Con te fino a Parigi 2024”.