Olimpiadi 2016, a Copenaghen si decide. L’Italia sta con un po’ con Chicago, un po’ con Madrid

Venerdì 2 ottobre a Copenaghen si sceglierà la città che ospiterà i Giochi olimpici del 2016.  Secondo varie indiscrezioni, l’Italia sta con Chicago ma in prima istanza voterà per Madrid, che di chance ne ha poche.

Il meccanismo elettorale che decide la città delle olimpiadi funziona in questo m0do: se una città candidata non dovesse raggiungere il 51% dei consensi al primo scrutinio, ci possono essere nuove alleanze in extremis.

Sono cinque gli italiani che decidono: Franco Carraro detto “il poltronissimo” per via della sua lunga permanenza ai vertici dello sport che è stato fra l’altro ministro e sindaco di Roma, Ottavio Cinquanta, presidente mondiale degli sport del ghiaccio, Manuela Di Centa, ex regina del fondo, icona azzurra, Mario Pescante, parlamentare in tre legislature, ex sottosegretario allo Sport, già numero uno del Coni, Francesco Ricci Bitti, ingegnere, uomo di tennis, sport che ha guidato pure a livello internazionale.

Le città in lizza sono Rio de Janeiro, Tokyo, Madrid e Chicago. Per quel che riguarda il voto, potrebbe succedere che Madrid venga ritenuta da tutti svantaggiata in quanto sia i Giochi estivi 2012 che si svolgeranno a Londra, sia quelli invernali del 2014 che si svolgeranno in Russia a Sochi, fanno sì che già diverse olimpiadi si svolgano in Europa. Per un  criterio geopolitico di alternanza, l’Olimpiade 2016 dovrebbe cambiare continente. A Madrid e all’ex presidente del Cio, Juan Antonio Samaranch, sono legati sia la Di Centa (gli deve l’elezione in quota atleti) sia soprattutto Carraro che, peraltro, visti i trascorsi nel calcio, è affezionato pure all’ex presidente della Fifa, il brasiliano Joào Havelange.

Il voto italiano dovrebbe insomma favorire Madrid in prima istanza, per poi ripiegare su Chicago se la capitale iberica uscisse di scena. Anche la Di Centa è d’accordo, mentre Ricci Bitti dovrebbe orientarsi fin dall’inizio sulla città Usa. Cinquanta, invece, risulta combattuto ma stima gli statunitensi per le capacità organizzative. Pescante invece dichiara di «tifare per Chicago» così da non scontentare Silvio Berlusconi che tifa per la città americana.

Gestione cookie