Malagò a tutto campo. Il presidente del CONI ha parlato chiaro. In sintesi: a scuola si fa ancora poco sport. Tuttavia l’Italia in campo c’è, è un colosso.
Intervenendo martedì 6 giugno alla presentazione a Palazzo Giustiniani (Roma) di un nuovo progetto editoriale (“sport.quotidiano.net”) – uno spazio digitale per i tifosi – non si è sottratto ad alcuna domanda. Ha affrontato anche il delicato tema del razzismo rassicurando la platea:”Sì, il razzismo è un problema grave, ma non siamo un Paese razzista”.
Le 40 medaglie vinte dagli azzurri alle Olimpiadi di Tokyo testimoniano il valore del nostro sport. A Tokyo si è vista una Italia da record: 16 giorni sempre sul podio, 10 ori e 10 argenti (+20 bronzi) con atleti di 10 regioni, isole comprese. La Sicilia ha contribuito con il Karatè Kumite (oro di Luigi Busa’); la Sardegna con l’oro di Lorenzo Patta nella indimenticabile 4X100 con Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu.
Quel venerdì 6 agosto 2021 storico he ha consegnato alle patrie cineteche un memorabile “Triplete azzurro” firmato da Antonella Palmisano (marcia 20 km), da Luigi Busa’ e dai quattro moschettieri della staffetta d’oro. Giornate così non si dimenticano facilmente. Certo, ci sono anche delle criticità e Malago’ non le ha nascoste.
Cioè l’importanza delle Associazioni Sportive Dilettantistiche. Il presidente del CONI lo ha detto apertamente :”Se l’Italia è un colosso sportivo lo dobbiamo a loro e alle Ssd (Società sportive dilettantistiche). Tutto questo è una forza. Ma è un equilibrio sottile. Dal 1995 a oggi abbiamo perso 5 milioni di italiani tra i 18 e i 35 anni. Se non arriva linfa fresca è impossibile continuare a fare i nostri risultati.
Bisogna fare delle spinte politiche, più spinte possibili, per accelerare la demografia”.
Altro tema delicato e prioritario: i molti giovani sportivi senza cittadinanza italiana. Giovani “che sono imprigionati in lunghi e tortuosi iter burocratici “. E poi, forzando garbatamente i tuoni:”A 18 anni e un minuto un ragazzo dovrebbe avere la cittadinanza. Ma non è così. Noi formiamo giovani che poi se ne vanno nel loro Paese o da chi gli offre una possibilità. Io mi sto battendo come un pazzo per lo ius soli sportivo“.
Malagò ha infine ricordato i campioni usciti recentemente di scena. Citazione d’obbligo: Francesco Totti e Federica Pellegrini. Applausi. Ma nuovi campioni si stanno affermando nel mondo.
Ed è partito dallo sci alpino citando Sofia Goggia e Federica Brignone rendendo omaggio alla pattinatrice Arianna Fontana, 11 medaglie ai Giochi olimpici invernali, la donna italiana più medagliata di sempre, regina dello short track, la velocità sul ghiaccio.
Il presidente del CONI ha poi ricordato gli emergenti della atletica leggera (Mattia Furlani), il fenomeno del nuoto (Thomas Ceccon), il campione della MotoGP Francesco Bagnaia “ uno di quelli di cui si parlerà moltissimo”.
Nel calcio ha sottolineato la potenzialità dei ragazzi della Under 21. Un riferimento speciale è andato a Simone Alessio, neo campione del mondo di Taekwondo.
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