Giro del Veneto di ciclismo, il francese Dorian Godon, 27 anni, alfiere della Ai 2R Citroen Team ha vinto in volata regolando sullo strappo finale tutti gli specialisti.
Il favorito Hirschi, trainato da Trentin, si è piantato sul più bello. Primo degli italiani Luca Mozzato. Nella top 10, tre azzurr.. oltree a Mozzato, Battistella e Brambilla. Secondo posto per Thobias Halland Johannssen, terzo per Florian Vermeersch, proprio i 2 protagonisti dell’ultimo attacco arrivato a 6 km dal traguardo. Ottava vittoria in carriera per il francese Godon, la seconda di grande peso in questa stagione dopo quella alla Freccia del Bramante.
UNA GALOPPATA DI 170 KM
Gara prestigiosa di fine stagione, da Tombolo (Padova ) al Monte Berico (Vicenza). Una galoppata di 170 km con 1.675 metri di dislivello. È la corsa simbolica che più di tutte le altre ha ispirato il ciclismo italiano .
Rinato nel 2021 dopo quasi 10 anni di stop, il Giro del Veneto (ben organizzato da Filippo Pozzato) ha subito rinverdito il suo antico prestigio nobilitato dai successi di Binda, Coppi, Magni; e in tempi più recenti da Saronni, Francesco Moser, Argentin, Rebellin.
Iscritte 20 squadre di cui 7 World Tour e 8 “Professional”. Anche questa edizione n.86 ha confermato la sua sontuosa tradizione. Al via i migliori azzurri. Assente (giustificato) l’azzurro del momento.
Cioè Andrea Bagioli, 24 anni, protagonista la scorsa settimana di un trittico (in sei giorni) da cineteca: terzo alla Bernocchi, primo al Gran Piemonte, secondo al Lombardia alle spalle di Pogacar.
Partenza ufficiale da Tombolo (32 km a nord di Padova) alle 12.52. Prima asperità senza problemi (Teolo, 3 km al 4,4%). In discesa evadono dal gruppo in quattro fra cui Davide De Cassan della Eolo-Kometa, il team italiano guidato da Alberto Contador e Ivan Basso.
Il quartetto acquista altri due fuggitivi e il nuovo sestetto porta il vantaggio a 4 minuti. Seguono le salite di Villaga (2,5 km al 5,6%), Grancona (1,4 km al 6,3%), Brendola (5,4 km al 6,3%). Tre asperità in 15 km.
CIRCUITO DEL MONTE BERICO
Dopo 100 km la corsa ha affrontato i 5 giri conclusivi su un circuito di 14 km. In testa sempre i 4 battistrada (Abrahamsen, Dewulf, Van Moer, Rosskopf). Ai -40 km
i fuggitivi conservano un vantaggio di 3’05” fatalmente destinato però a ridursi. Ai -30 il gap è sceso a 2’39”.
Ma il quartetto dimostra buona gamba. Il gruppo è informato e accelera. Ai -20 l’accelerazione è premiata e il gap si assottiglia a 1’30”. La UAE Emirates detta il ritmo e mette i battistrada nel mirino. Ultimo giro, suona la campana. Ai -10 km i fuggitivi sono rimasti in tre, si è staccato Roskopf.
FINALE THRILLING
Ultimi 10 km. Il gruppo fatica a recuperare tuttavia ha ridotto il margine a 18”. Mette nel mirino il terzetto e lo raggiunge a 6,8 km dall’arrivo. Comincia la bagarre. Si lotta per prendere le migliori posizioni, si formano i “treni”.
Volata lunga e in salita. Trentin prepara lo sprint per Hirschi che ai 300 metri si pianta e arriva quinto. Fatale lo strappo finale all’8,1%.
ORDINE DI ARRIVO 1. Godon 2. Johannessen 3. Vermeersch 4. Strong 5. Hirschi 6. Mozzato 7. Battistella 8. Louvel (+2”) 9. Kron (+2”) 10. Brambilla (+2”).
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