Giro d’Emilia di ciclismo, capolavoro Roglic. Per la terza volta in carriera ha vinto il Giro d’Emilia dopo le vittorie ottenute nel 2019 e 2021.
Delusione invece per Pogacar che ha fatto lavorare tutta la squadra senza riuscire a staccare il suo principale rivale. La vecchia volpe , 33 anni, ha dunque messo il giovane virgulto nel sacco dopo una corsa in maschera senza mai farsi vedere.
Una volta arrivato ai 500 metri si è scatenato, ha bruciato tutti e ha tagliato il traguardo limpidamente. Ha detto il campione appena giù dal podio:” Questa è una corsa iconica, adoro la salita di San Luca, mi piace vincere qui. E poi amo tanto la mortadella (ride, ndr.) Dedico la vittoria alla mia famiglia che mi supporta nei tempi sia buoni che cattivi.
Oggi è stata difficilissima, ma sono contento di avere avuto le gambe di poterla chiudere in questo modo. Lascerò la Jumbo Visma dopo il Lombardia ma del futuro parlerò solamente dopo tutte le gare a cui prenderò parte.” Lo sloveno è iscritto alle Tre Valli Varesine e al Giro di Lombardia.
IN GARA MOLTI CAMPIONI
Splendida giornata di sole, temperatura ideale , folla ovunque. Partenza alle 11 da Carpi (Modena ). Frazione di 204 km. Al via ben 17 delle 18 squadre World Tour. Statlist d’eccezione, presenti fior di campioni come Pogacar, Roglic, Simon Yates, Sivakov, Carapaz, Ayuso, Mas, Woods e tanti altri , Ciccone compreso.
Primi 70 km pianeggianti poi la salita di Monte Nonascoso (6,1 km al 7,1%). Quindi la prima asperità verso Samome (6,3 km al 6,1%). Primo concreto tentativo di fuga: un quintetto con Mosca,Montefiori, Ansaloni, Mattia Bais, Alex Bogna. Presto si aggregano altri tre (Scaroni, De Tier, Camprubi). Scaroni e Bais lasciano la compagnia e se ne vanno verso San Luca. Ai -55 km dal traguardo sono sempre al comando.
LE CINQUE RAMPE DEL SAN LUCA
I corridori arrivano a Bologna. La fuga è stata ripresa. Comincia un’altra corsa. Teatro il Colle della Gurdia, un tracciato di 1,9 km con un dislivello di 199 metri ed una pendenza massima del 18%, accanto al portico più lungo del mondo (666 arcate, 489 scalini ).
In cima al colle si trova il famoso Santuario. Cinque giri, una trentina di km. Il primo giro ha messo in evidenza Parcher e Harper che passano per primi sul traguardo. Quattro giri al termine. L’australiano Chris Harper resta solo in testa, con molto coraggio. E passa tre volte in solitaria sul traguardo.
ULTIMI 10 KM, DUELLO TRA BIG
Harper vola in discesa ma il gruppo lo tiene sotto controllo. Insiste, dimostrando un’ottima condizione di forma. Ripreso ai-10. Gruppo compatto di 16 corridori, la UAE detta il ritmo. Ultimo giro, 9 km alla fine, scalatori in fibrillazione. In testa restano in nove, Adam Yates guida il gruppetto e tiene al caldo Pogacar tallonato da Carapaz e Roglic.
Ultimo km: Pogacar getta la maschera e attacca. Finale in apnea. Roglic coglie l’attimo, sorprende tutti, mette il turbo a 500 metri dalla linea d’arrivo e va a vincere braccia al cielo. Secondo Pogacar. Altro successo della Jumbo Visma e doppietta slovena. Roglic e Pogacar si complimentano a vicenda.
ORDINE DI ARRIVO
1. Roglic 2. Pogacar 3. Simon Yates 4. Mas 5. woods 6. Vlasov 7. Carapaz 8. Ciccone 9. A. Yates 10. Bardet.