Giro di Catalogna, quarta tappa.L’australiano Kaden Groves, 25 anni, alfiere della Alpecin, ha vinto in volata la quarta tappa del Giro di Catalogna. Una volata di potenza. Ha superato Coquard negli ultimi 20 metri quando sembrava che il velocista della Cofidis avesse in pugno la vittoria. Terzo Strong, quarto Schelling ,quinto Venturini. Velasco, decimo, è il migliore degli italiani in questa tappa. Immutata la classifica generale. Primi a pari merito Roglic ed Evenepoel. Terzo Ciccone a 19 secondi. Seguono Landa (quarto), Almeida (quinto) entrambi a 44“.
Quarta tappa (su un totale di sette): Llivia-Sabadel di 188,2 km. Poca pianura e tre GPM abbordabili. Tracciato sostanzialmente per ruote veloci. Partenza da Llavia, enclave spagnola in territorio francese, e arrivo in leggerissima ascesa a Sabadel, città di 200mila abitanti in provincia di Barcellona. Sulla carta una tappa senza particolari brividi, dopo le montagne viste nelle due tappe precedenti che hanno offerto lo spettacolare duello Roglic-Evenepoel, partitida Llvia appaiati in classifica generale (stesso tempo) ma con lo sloveno in maglia di leader in virtù del calcolo dei piazzamenti. Vittoria n.39 per il belga campione del mondo; 5 successi nelle prime 8 gare del 2023 per Roglic. La sfida tra i due mattatori sta incendiando le strade della Catalogna. Chissà cosa succederà al Giro d’Italia?
Quarta tappa e solito copione: fuga di giornata di un quintetto tutto straniero e il gruppo che lascia fare. Il vantaggio dei battistrada, dopo due ore di corsa a 45 km/h di media, è di 3 minuti. Bella giornata di sole, temperatura sui 18-19 gradi. Molti corridori pensano già alla tappa di venerdì e al suo finale tremendo, in salita. La musica non cambia nell’ora successiva anche dopo il primo GPM. Ma il vantaggio dei fuggitivi è tenuto sotto controllo. Ai -60 km il gap è di 2’16”.
I fuggitivi resistono ma il loro vantaggio è ulteriormente sceso: 1’18”. Il gruppo ha deciso di raggiungerli prima dell’ultima asperità. Obiettivo mancato. E il quintetto fuggiasco recupera una manciata di secondi. Per poco. Comunque il quintetto resta in fuga con un margine di un minuto. Salita “dolce”, si viaggia sui 30 km/h. Ai -25 km, dopo lo scollinamento, i battistrada conservano il vantaggio di un minuto tondo tondo. La discesa tortuosa (curve e controcurve) impedisce al gruppo di limare il gap. Non resta che aspettare i rettilinei conclusivi degli ultimi 10 km.
È bagarre. Ultimi 8 km, il gruppo incalza, è a soli 14”. Il primo a cedere dei fuggitivi è Jensen. Ai -4,1 km la fuga finisce. Gruppo compatto. Si formano i treni. È battaglia a 56 km/h. Volatona. Vince di potenza Groves superando negli ultimi 15 metri il favorito Coquard.
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