Il portoghese Joao Almeida, 24 anni, alfiere della UAE Emirates ha vinto in una volata a due il tappone del Bondone, 16 esima tappa del Giro d’Italia. Vittoria limpida, finale splendido, gran pubblico a bordo strada sotto la pioggia. A 7 Km dall’arrivo Almeida ha allungato insieme Geraint Thomas volando al traguardo con buona gamba. La tappa ha consacrato i tre che si contenderanno il Giro cioè: Thomas, Almeida e Roglic. La vittoria finale è un affare a tre.
È iniziata la terza e ultima settimana del Giro d’Italia che si concluderà domenica 28 a Roma; cinque frazioni di gara decisive e poi la passerella nella capitale. Dopo il riposo di lunedì 22, la Carovana ha ripreso il suo cammino con una tappa- la 16esima – che dalla Lombardia ha portato i corridori in Trentino Alto Adige. Una frazione di 203 km con 4 GPM prima dell’arrivo sul Bondone a quota 1.632 metri. Ben 5.200 i metri di dislivello.
Ne è uscita la tappa selettiva che ci si aspettava. Partenza da Sabbio Chiese alle 11.05 con 132 corridori ; subito ritmo alto. Dopo un’ora, 26 se ne vanno (tra cui Milan, Ulissi, Puccio, Zana, Tonelli Affini). Ben Healy vince il primo GPM (Passo di Santa Barbara, 1.169 m.), Davide Gabburo il secondo (Passo Bordala, 1.253 m.). Jonathan Milan vince lo sprint intermedio di Rovereto. Il kazako Vadim Pronskiy vince il terzo Gpm (Matassone, 832 m.). Il gruppo ha un ritardo di 5’14”. Inizia a piovere, l’Astana incendia la corsa con Pronskiy e Scaroni che vanno in fuga. Ripresi a 2 km da Serrada. Dopo 153,5 km si è presentato il quarto GPM di giornata (Serrada, 1.250 m.) vinto dallo spagnolo Carlos Verona. Scollinamento tranquillo, si è ritirato Sivakov, gregario di Geraint Thomas. Comincia un’altra corsa.
La salita al Bondone inizia dopo il passaggio di Folgaria, dopo il castello di Beseno (la più grande fortezza della regione). Una salita tosta, lunga 21.4 km; al 16esimo km il tratto più duro (15%) lungo 1.632 metri. Il gruppo maglia rosa ai -20 km ha un ritardo di 3’41”. Forcing della Jumbo, impegnata a raggiungere gli 11 battistrada. La selezione è inevitabile. I fuggitivi restano in sette a 15 km dal traguardo. Tra loro Zana e Verona. Incalza una ventina di corridori con la maglia rosa e il distacco scende a 1’44”. La UAE detta il ritmo con 4 uomini tra cui Formolo. Ultimi 10 km, il gap è di soli 48”. E scende ancora. In un solo km gli immediati inseguitori hanno recuperato un mezzo minuto.
In evidenza Almeida e il campione d’Italia Zana. È bagarre. Finale epico, sotto una leggera pioggia. Allungano Almeida e Geraint Thomas. Fanno il vuoto.Perde terreno Roglic benché trascinato dal compagno Kuss. Ultimo km, tra due ali di folla. Volata a due. Almeida scatta a 150 metri dalla linea d’arrivo e vince a braccia alzate e chiude il tappone in 5h53’27”. Geraint Thomas riconquista la maglia rosa. Terzo Roglic a 25”. Lo sloveno ha limitato i danni.
Primo Geraint Thomas, secondo Almeida (+18”), terzo Roglic (+29”). A seguire Caruso (+2’50”), Dunbar (+3’03”), Kamna (+3’20”), Armirail (+3’22”), Leknessund (+3’30”), Arensman (+4’09”), De Plus (+4’32”). La Ineos ha tre corridori nella top 10.
Ultima occasione per i velocisti. Da Pergine Valsugana a Caorle. Frazione di 197 km senza salite. A 20 km dall’arrivo i corridori passeranno su un ponte per barche. Da Jesolo al traguardo costeggeranno il mare.
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