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Giro d’Italia, domenica ultima tappa, da Roma Eur al Colosseo, Pogacar vince anche la 20.ma tappa

Superman Pogacar. Vince in solitaria anche la sesta tappa del Giro d’Italia. Primo sul traguardo di Bassano del Grappa nel tripudio popolare. Il fenomeno sloveno è già idolo della folla anche per i suoi gesti nobili; l’ultimo della serie l’ha fatto scendendo dal Grappa: ha regalato una borraccia ad un bambino che lo aveva affiancato. Domenica a Roma sarà incoronato, ma questa tappa sarà ricordata anche per le imprese di due azzurri: Pellizzari e Tiberi. Il 20enne marchigiano ha vinto la prima scalata del Grappa, Tiberi ha conquistato la maglia bianca: è un risultato ottimo. Il 24 giugno compirà 23 anni. Nibali, alla sua stessa età ,è giunto 19 esimo al suo primo Giro d’Italia.

Una gara esaltante

Penultima tappa del Giro d’Italia: da Alpago (Belluno) a Bassano del Grappa(Vicenza ) di 184 km con tre GPM e 4.200 metri di dislivello. È stato l’ultimo arrivo in salita. È stata la tappa del Monte Grappa scalato due volte dal versante di Semonzo (18,1 km con una pendenza media dell’8,1% e punte del 17%. Partenza alle 12.10 sotto la pioggia battente. Ballerini e Germani vanno in fuga e scollinano per primi il durissimo Gpm di Muro di Ca’ del Poggio(1,1 km al. 11,7%). Sette uomini li braccano e li raggiungono; tra loro Vendrame, Conci, Tonelli , Pietrobon. Ballerini si aggiudica lo Sprint intermedio di Possagno. 

La doppia scalta del Grappa

È stato il top della tappa, la salita di gran lunga la più dura del Giro d’Italia; cattiva, interminabile. Folla festosa, applausi. Gazebo gastronomici ai lati della strada, chioschi, camper, bandiere , striscioni. Una grande festa popolare. Cinque gregari proteggono Pogacar. Giulio Pellizzari , 20 anni, il più giovane del Circus, primo in vetta con una fantastica rimonta. Pubblico straripante in mezzo alla strada. Poi la discesa tecnica. Puro spettacolo. La seconda salita inizia al km 135, dopo l’Intergiro di Semonnzo, con tre battistrada: Pellizzari, Tonelli, Sanchez. A metà tracciato Pellizzari resta solo al comando. La vetta è al km 153. Pogacar lascia il gruppetto a 5,3 km dalla cima, mette nel mirino Pellizzari, lo raggiunge in un km e si porta dietro l’azzurro per po’. Poi apre il gas, se ne va quando mancano 34 km all’arrivo. Vince la seconda scalata nel tripudio dei tifosi. Delirio esagerato. Gaudio immenso. Anche pacche sulle spalle. Poi la picchiata di 31 km verso il traguardo.

Finale filmico

Tadej scollina il Grappa e vola pennellando le curve. Salta i tornanti con eleganza, rischia il dovuto. Passa sul Pianaro (1.207 m.) con 2 minuti sul più immediato degli inseguitori (Martinez). Ha persino il tempo di regalare ad un bambino la sua borraccia. Piomba come un falco pellgrino sul traguardo di Bassano, rapace ineguagliabile. E firma col sorriso, salutando il pubblico, la sesta vittoria personale nella Corsa Rosa 2024. Chiude una tappa da film in un bagno di folla dopo 4h58”23. Giornata memorabile.

ORDINE DI ARRIVO DEL GIRO

1. Pogacar, 2 Valentin Paret Peintre (+2.07), 3. Martinez (+2.07), 4. Tiberi (+2.07), 5. Rubio (+2.07), 6. Pellizzari (+2.07), 7. Geraint Thomas (+2.07), 8. O’Connor (+2.07), 9. Storer (+2.31), 10. Majka (+3.08).

CLASSIFICA GENERALE

1. Pogacar, 2. Martinez (+9.56), 3. Geraint Thomas (+10.24), 4. O’Connor (+12.07), 5. Tiberi (+14.31), 6. Aresman(+15.52), 7. Rubio (+15.52), 8. Hirt (+19.06), 9. Bardet (+20.22), 10. Storer (+21.11).1

GRAN FINALE A ROMA

Festa nella Capitale. La tappa perfetta per onorare il Giro d’Italia che a Roma si concede la passerella finale , di domenica, dopo 21 tappe, 3.400,8 km con 6 arrivi in salita e la sontuosa partenza da Torino (4 maggio). Tappa conclusiva di 125 km. Partenza da Roma Eur, puntata al Lido di Ostia e rientro nel centro della  Città Eterna costegggiando Fori Imperiali, Altare della Patria, Castel Sant’Angelo, Circo Massimo, Colosseo.

Gianluca Pace

Laureato in Storia contemporanea, a Blitz quotidiano dal 2011. Qui mi occupo, si fa per dire, di quel che accade in questa misera Italia e nei dintorni. Con queste poche righe dovrei mettere in risalto, con un po’ di ironia e senza farlo notare troppo, le mie poche qualità. Ma insomma, alla fine che ci frega?

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