Giro d’Italia, fenomeno Pogacar. Vince tappa e maglia rosa. Dominatore assoluto. Primo in solitaria al traguardo di Oropa, come Pantani nel 1999. All’inizio dello strappo conclusivo che da Biella porta al Santuario di Oropa- 12 km con punte del 9% – cade di brutto e si incavola quanto basta. È solo con una foratura. L’ammiraglia non c’è, idem i compagni.
Lo sloveno non si scompone più di tanto. Inforca la bici, torna rapidamente tra gli attaccanti, apre il gas a 4,4 km dalla vetta e galoppa al traguardo con una pedalata potente, elegante, sicura. Impone un ritmo marziano e fa il vuoto. Al traguardo è accolto da ovazioni. Giù il cappello.
Partenza da San Francesco al Campo (Torino) alle 13.15. Tappa di 161 km. Immediata una fuga accesa da Fiorelli; con lui un poker tutto italiano (Marcellusi, Scaroni, Davide Bais, Andrea Piccolo). Il quintetto tricolore procede di comune accordo. A Santhia, dopo 65 km di corsa, sono sempre al comando. A Valdengo (Biella) c’è il primo traguardo volante al km 93 (primo Fiorelli).
Quindi il primo Gpm nelle Alpi Biellesi, nell’Oasi Zegna (primo Piccolo che ha lasciato i compagni di fuga).Fiorelli ha vinto l’Intergiro. Secondo GPM a Nelva dopo 131 km di corsa. Ineos e UAE prendono le redini del plotone. Dopo Nelva (primo Piccolo, tra due ali di folla) comincia un’altra corsa ma ai -24 Piccolo e’ sempre solo al comando con un minuto e mezzo di vantaggio sui tre più immediati inseguitori (Scaroni, Marcellusi e Davide Bais). Al traguardo volante di Biella, dopo 150 km di corsa, il ragazzo di Magenta (Milano), coltiva sogni di gloria. Al traguardo mancano 12 km.
A Biella cade Pogacar ma riparte subito, insolitamente nervoso. Ultimi 9 km, Piccolo resiste ma il suo vantaggio va calando, la UAE detta il ritmo dell’inseguimento. Piccolo e‘ raggiunto dal gruppo a 6,5 km dal traguardo. Finale thrilling. Pendenza con punte al 9%.
A 4,4 km dalla vetta Pogacar va all’attacco, semina tutti con furore agonistico, guadagna una manciata di secondi, apre il gas nel delirio dei fans che lo accompagnano correndogli a fianco, sventolando la bandiera dei pirati in ricordo romantico di Pantani che ad Oropa ha compiuto una impresa leggendaria. Pogacar vince dopo 3h54’20”. Ad uno ad uno arrivano tutti gli altri. I primi inseguitori dopo 27”. È la sua 15esima vittoria nei tre grandi Giri, la 31esima stagionale della UAE.
1. Pogacar 2. Martinez (+0.27) 3. Geraint Thomas (+0.27) 4. Fortunato (+0.27) 5. Lipowittz (+0.27) 6. Storer (+0.30) 7. Uijtdebroeks(+0.30) 8. Rubio (+0.30) 9. Pedro Lopez (+0.35) 10. Hirt Jan (+0.37).
1. Pogacar 2. Geraint Thomas (+0.45) 3. Martinez ((+0.45) 4,. Ujitddebroeks 5.(+0,54) 6. Fortunato (+1’05).
La maglia più ambita è La Rosa, fin dai tempi di Learco Guerra, il primo a indossarla (1930). Oggi, oltre alla classifica generale (il leader veste rosa) ci sono altre cinque maglie che premiano i simboli corridori. E sono maglie molto appetite..
CICLAMINO – È il colore della (maglia che contraddistingue il leader della classifica a punti raccolti ai traguardi volanti. Vale 750 euro al giorno.
AZZURRA -È la maglia contesa dagli scalatori. Punti previsti in ciascuna delle 44 salite del Giro suddivise in 5 categorie.
BIANCA – È la maglia che premia la classifica dei giovani. Cioè i corridori nati dopo il primo gennaio 1999.
INTERGIRO – In ogni tappa c’è il traguardo intergiro che assegna ai primi 3 corridori abbuoni validi per la classifica generale.
ALTRE CLASSIFICHE- sono 2. La prima è il premio combattività. Una speciale giuria sceglie il corridore più combattivo della tappa. Il premiato indosserà il numero rosso nella frazione successiva. Il più combattivo riceverà un premio giornaliero di 1000€. Una seconda classifica è per squadre. Viene elaborata a ogni tappa in base ai tempi impiegati dai corridori della stessa squadra.
Ancora una tappa tutta piemontese, percorso veloce di 166 km. Tappa facile solo sulla carta ma dopo due tappe toste ci si può aspettare di tutto. Tracciato piatto, prevedibile un arrivo in volata. Da mettere in conto una fuga di giornata . Due i traguardi volanti: App (Alessandria) dopo 78 km e Cherasco (Cuneo) ad una ventina di km dalla linea d’arrivo.
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