Giro d’Italia, il pubblico nemico. Dal fotografo al ciclista folle di Genova

Giro d'Italia, il pubblico nemico. Dal fotografo al ciclista folle di Genova
Giro d’Italia, il pubblico nemico. Dal fotografo al ciclista folle di Genova

ROMA – Già devi percorrere tutta Italia, montagne comprese, in bicicletta. Già lo devi fare correndo contro alcuni dei ciclisti più forti del mondo. Poi capita che oltre alla fatica e agli avversari ci sia un nemico che proprio non ti aspetti: il pubblico. Al Giro d’Italia di quest’anno, invece, sta succedendo proprio questo. Che i ciclisti si trovano “contro” anche il pubblico. Non si tratta di disegno consapevole, ma di pura, semplice e demenziale ottusità di chi  dovrebbe fare lo spettatore e invece suo malgrado pretende di essere protagonista.

Ne sa qualcosa Alberto Contador. Che oggi 15 maggio parte (e fino a qualche ora fa era possibile che neppure lo facesse) con una sospetta sublussazione alla spalla causata da… uno spettatore. Succede giovedì. Contardor vede il traguardo, è a 300 metri dall’arrivo. Il pubblico, come sempre, è ammassato dietro alle transenne. Tra gli spettatori ce n’è uno che decide che vuole a tutti i costi una foto. Si sporge, urta un ciclista lanciato a tutta velocità. L’effetto domino è inevitabile. Cade Alberto Contador e si fa male, cade anche Daniele Colli che si fa malissimo (frattura all’omero sinistro e giro chiuso).

Qualche giorno fa ancora pubblico nemico e protagonista. In negativo. E’ il 10 maggio, si corre la tappa tra Albenga e Genova. Proprio mentre sta per arrivare il gruppo in corsa uno spettatore decide che è il momento di attraversare la strada in bicicletta. I ciclisti lo vedono all’ultimo, frenano, sbandano, cadono in massa. Uno dei corridori, Eugenio Alafaci, su Twitter commenta così: “Se becco quella testa di c… che ha avuto la brillante idea di buttarsi in gruppo con la fixbike facendoci cadere…”. Difficile, quasi impossibile, dargli torto.

Gestione cookie