Koen Bouwman, 28 anni, olandese, alfiere della Jumbo Visma, il miglior scalatore del Giro d’Italia, ha vinto a braccia alzate la terzultima tappa battendo, con apparente facilità, i suoi quattro compagni di fuga. Giornata perfetta per il tulipano: ha vinto tutto. Primo su tutti valichi, primo al traguardo. E primo (matematicamente ) della classifica scalatori. Ed ha bissato la vittoria di Potenza dove, per la prima volta , ha indossato la maglia azzurra.
La Corsa Rosa gli ha dato le più grande soddisfazioni. Secondo Schmid, terzo Tonelli, quarto Attila Valter, quinto Vendrame che a 400 metri dal traguardo ha sbagliato l’ultima curva finendolo su uno striscione pubblicitario. Il gruppo se l’è presa comoda arrivando con oltre cinque minuti di ritardo. Immutata la classifica generale. Carapaz conserva la maglia rosa con i soliti 3” di vantaggio su Hendley e 1’05” su Landa. Nibali quarto a 5’48”.
Località inedite e tanto amarcord
È stata una tappa (quasi) interlocutoria. Con la solita fuga tra l’indifferenza del gruppo. Troppo temuta la prossima frazione per sprecare energie, peraltro le ultime rimaste doppio un lungo viaggio di oltre 3.000 km, risalendo l’Italia dalla Sicilia fino alle Alpi. Comunque il Friuli ha regalato al Giro d’Italia due luoghi inediti (il monte Kolovrat e il Santuario di Castelmonte) che la Carovana ha onorato con professionalità. Luoghi Amarcord. Mete cariche di storia e fede. Dal Kolovrat è partita la disfatta di Caporetto (autunno 1917) recuperata sul “sacro fiume” Piave.
E il Santuario è metà storica (interregionale) di pellegrinaggi fin dai tempi dei Longobardi e dei Franchi. Partenza da Marano Lagunare alle 12.25, primo traguardo volante a Buja, dopo 55 km. I due primi GPM (Villanova Grotte e Tanamea)li ha vinti la maglia azzurra, l’olandese Bouwman. Poi ha vinto pure sul Kolovrat (10,3 km al 9,2% medio con punte del 15%). Bouwman è ufficialmente il vincitore della classifica scalatori. Quindi la picchiata su Cividale a 10 km dalla linea d’arrivo. Ancora un ritiro illustre: a metà corsa si è ritirato l’australiano Richie Porte, scudiero prezioso di Carapaz. A 30 km dal traguardo si è formato il quintetto di giornata dopo lo scollinamento sloveno che infila la lunga e pericolosa discesa ad alta velocità. Ne fanno parte Vendrame, Tonelli, Bouwman, Attila Valter, Schmid
Gran finale sulla Marmolada (sabato 28 maggio)
Penultima tappa. Decisiva con tre passi iconici: San Pellegrino, Pordoi, Marmolada. Traguardo a Passo Fedaia (Canazei) dopo 167 km, con partenza da Belluno. Una giornata molto selettiva, ci sono punte del 18%. Quindi la tappa conclusiva – cronometro – di Verona (17,4 km).