Giro d’Italia, l’olandese Ilav Kooij, 22 anni, velocista principe della corazzata Visma , al suo debutto al Giro d’Italia ha vinto la nona tappa, primo sul traguardo di Napoli con una volata imperiale con cui ha bruciato sul filo di lana Jonathan Milan, la maglia ciclamino della Corsa Rosa. Ha vinto di un soffio tanto che l’ufficialità del verdetto ha avuto bisogno del fotofinish.
Pogacar sempre in maglia rosa. Lo sloveno ancora una volta si è reso protagonista di un finale scoppiettante, tirando la volata Molani, uno dei suoi scudieri più affidabili e generosi. Se Tadej non avesse messo il turbo ai 500 metri innescando la volata lunga ed esplosiva,con ogni probabilità Narvaez non sarebbe stato raggiunto a 50 metri dalla linea d’arrivo .
E così il talentuoso tulipano ha potuto cogliere la vittoria n. 33 della carriera. In classifica generale non cambia nulla: Pogacar comanda con 2’40” su Daniel Martinez e 2’58” su Geraint Thomas. Sesto Antonio Tiberi a 4’23”. La nona tappa sarà anche ricordata per la maxi fuga di Maestri e Pietrobon e l’abbraccio di Napoli in una giornata estiva. Napoli fa parte della storia del Giro fin dal 1909. Qui hanno vinto anche Coppi (1947) allo Stadio del Vomero e Mercks nel 1968.
Partenza da Avezzano alle 12.22, i soliti scatti e controscatti iniziali, Maestri e Pietrobon vanno subito in fuga a 47 km/h e dopo 50 km accumulano un vantaggio di 2’20” che sale a 3 minuti a 160 km dall’arrivo. La tappa è lunga (214 km) e le fatiche degli ultimi tre giorni consigliano prudenza. È una frazione con un solo modesto GPM (Monte di Procida) al km 178,3; tre km prima dello Sprint di Bacoli.
I due battistrada, peraltro della stessa squadra (il team italiano Polti Kometa) passano in solitaria anche il traguardo volante di Mondragone (Caserta) nel Golfo di Gaeta, litorale Domizio. Si vedono,nelle giornate limpide, le isole di Procida e Ischia. A 70 km dalla linea d’arrivo Maestri e Pietrobon , i ragazzi del leggendario Contador, sono sempre al comando. Folla festante ovunque. La coppia regge, il gruppo controlla. All’Intergiro di Gugliano i due fuggitivi continuano con il loro passo. Ultimi 50 km, direzione Pozzuoli. Comincia un’altra corsa. Gradualmente sale il ritmo. E inesorabilmente cala il vantaggio dei coraggiosi battistrada.
Mancano 35 km al traguardo. Maestri e Piertrobon scollinano con un margine di 50”. Allo Sprint di Bacoli, dopo 181,4 km, la coppia di testa ha ancora 22” di gap. Ma a -27 km dall’arrivo finisce l’avventura del tandem della Polti Kometa. Il testimone passa ad un sestetto pilotato da Alaphilippe e Conci. Ma il gruppo li tiene nel mirino. Corsa aperta. Ultimi 10 km: tensione alle stelle, si formano i “treni”, gli uomini-jet stanno al coperto .
Gruppo compatto sull’ultima asperità. Alaphilippe tenta di allungare ma è solo nel vento. La fatica è immane. Lo prendono ai -7,5 km. Va in contropiede l’ecNarvaez. Resta al comando ma viene raggiunto a 50 metri dalla linea d’arrivo. Beffa atroce. Volata kolossal,Kooij brucia Milan in rimonta è al fotofinish.
1. Kooij in 4h44”52; 2. Milan 3. Molano 4. Dainese 5.van Poppel 6. Mihkeeks 7. Groves 8. Vendrame 9. Ballerini 10. Kanter
Dopo il riposo di lunedì 13 maggio il Giro d’Italia entra nella seconda settimana con una tappa breve ma tosta. Una frazione di 124km, da Pompei a Cusano Mutri, provincia di Benevento. Arrivo nel rinomato borgo medievale, arroccato su uno sperone roccioso, che apre le porte all’area sannita del Matese. Tappa dalla planimetria molto articolata : molti saliscendi e curve, strappo a metà percorso, lunga salita finale dopo il GPM di Camposauro (seconda categoria). Il traguardo è posto a 1.392 metri.
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