Il norvegese Andreas Leknessund, 23 anni, alfiere del team olandese DSM, è la nuova sorprendente maglia rosa del Giro d’Italia dopo la quarta tappa. Evenepoel l’ha persa per 28”, forse consapevolmente, per allontanare una pesante e rovinosa pressione. È probabile. Tappa vinta dal francese Aurelie Paret-Peintre, 27 anni, alfiere del team AG2R Citroen. Il ciclista transalpino ha colto la prima vittoria della carriera in un grande Giro. Non solo: ha pilotato il norvegese Leknessund, secondo all’arrivo ma felicissimo di indossare ,dopo 42 anni di un norvegese, la maglia rosa. Ha scalzato il belga Evenepoel. Ha completato il podio della classifica generale il francese Paret- Peintre, terzo a 30”. Quarto Almeida a 1‘, quinto Roglic a 1’,12”. In fin dei conti però nessuno dei favoriti per la vittoria finale ha visto compromettere le sue chance. Primo degli italiani a Lago Laceno il padovano Vincenzo Albanese, quarto arrivato. Quinto Nicola Conci, ottavo Damiano Caruso.
Quarta tappa del Giro d’Italia e primo assaggio di salita: la Venosa- Lago Laceno di km 175 . Tipica frazione appenninica che ha mantenuto le promesse , con le sue prime tre ascese di tutto rispetto passando dalla Basilicata alla Campania. Partenza alle 12.47 con ripetuti scatti, andatura alta e gruppo compatto. Dopo un’ora di corsa è arrivata la prima salita verso il passo delle Crocelle (13,5 km al 4,3% di pendenza media), ma non c’è stata selezione. Si è ritirato il francese Paul Lapeira del team AG2R Citroen. Restano in corsa 175 corridori di cui 51 italiani. Al km 90 c’è stato il Muro Lucano: 5,1 km al5,5%, traguardo volante, seguito dal valico di Monte Carruozzo (8,8 km al 4,9%). Sprint intermedio a Montella che ha introdotto il Colle Molella, una decina di km insidiosi con punte al 12%. E dopo due ore di corsa è maturata la vera fuga di giornata: 7 uomini di cui due italiani (Albanese e Conci) e il danese Leknessund, il meglio piazzato in classifica generale (18esimo a 1’40”). I battistrada arrivano a guadagnare un vantaggio di 4’03” a 75 km dall’arrivo. Sul Sentiero delle Ripe e dei Mulini i battistrada sono sempre al comando con un margine corposo (4’24”). A Pescopagano (- 55 km all’arrivo) il gruppo si scuote. Comincia un’altra corsa. Comunque i battistrada reggono con buona gamba.
AI – 40 km il gruppo, a sorpresa, rallenta e i sette fuggitivi ne approfittano portando il loro vantaggio oltre i cinque minuti. Incredibile. Il plotone della maglia rosa sembra non preoccuparsene. Mistero. La Carovana entra il Campania sotto tono. A Montella, regno della castagna, il margine è salito ulteriormente (5’29”). A Nusco la situazione è pressoché immutata (5’19”). Il finale è sotto la pioggia. Ultima fatica : il Colle Molella (1.084 m). Ai -15 km i battistrada cominciano a studiarsi e il gruppo rosicchia secondi. Pochi.
Sono 9,6 km di salita. Pendenze del 7-9% con punte del 12%. Selezione naturale nel gruppo Evenepoel che tenta una rimonta trascinato dal team Ineos.Ai -7,2 allunga Conci, cede Barguil.Tom Skujins aggancia Conci. Finale thrilling, tre fuggitivi prendono il largo. Ai -4 km passa in testa Leknessund subito raggiunto da Paret-Peintre e i due volano al traguardo. A 150 metri il francese apre il gas, supera agevolmente il compagno (sfinito) dell’ultima fuga e vince a braccia alzate. Il gruppo arriva con un distacco di 2’03”. Il norvegese, nuova maglia rosa, si abbandona ad un pianto di gioia commovente. Riporta in Norvegia La Rosa dopo 42 anni.
Frazione tutta campana, da Atripalda (Avellino) a Salerno di 171 km con pochissima pianura, soprattutto nella parte iniziale . Tracciato molto accidentato. E dopo Battipaglia (siamo già in provincia di Salerno) ci sono gli ultimi 20 km che costeggiano il mare. Giovedi il Giro scendera’ sulla incantevole costiera amalfitana e volerà da Sorrento a Napoli con un panorama mozzafiato.