Superman Pogacar vince anche la tappa (mutilata) di Santa Cristina, settimo e ultimo arrivo in quota del Giro d’Italia. Un trionfo salutato da un pubblico in delirio. Secondo tra gli applausi Pellizzari, il più giovane corridore del Giro. Applausi anche per Scaroni e Tiberi. Per lo sloveno si tratta della 12esima vittoria stagionale. Non ci sono più parole.
MATTINATA CAOTICA, TAPPA MUTILATA
Mattinata rocambolesca, neve, polemica corridori-organizzazione, decisioni prese e poi annullate. Infine la risoluzione: neutralizzati i primi 70 km, partenza spostata da Livigno a Lasa sotto la pioggia, frazione di 118 km. Alle 14.32 sventola la bandiera e si parte. Le chiacchiere sono finite. Al via 150 corridori di cui 42 italiani. Solo nove squadre sono ancora al completo. Cioè: Ineos, Alpecin, Cofidis, Decathlon AG2R, la Lidl-Treck di Milan e Consonni, la Soudal di Alaphilippe, la Movistar, Polti Kometa, la UAE di Pogacar e la Bardiani di Pozzovivo, Fiorelli, Pellizzari. La fuga di giornata è formata da Alaphilippe e da tre azzurri: Maestri, Piccolo, Ballerini. Il meteo non migliora, tanta la pioggia sulla Carovana. Il gruppo tiene i battistrada sotto controllo. Tutti i corridori sono equipaggiati alla bisogna. A Terlano (Bolzano) il quartetto passa con due minuti di vantaggio. Cominciano gli ultimi 50 km con il traguardo volante di Bolzano (266 metri) sempre sotto la pioggia. Passa per primo Ballerini (12 punti). Se ne sono andati 73,3 km.
LA SVOLTA SUL PASSO PINEI
Siamo nel cuore della Val Gardena. Valico poco conosciuto ma tosto (1.437 m.). Salita di 23 km. Inizia inevitabilmente la selezione; pendenza massima al 12%. Ai -32 attacca Alaphilippe (seguito da Ballerini) e si aggiudica l’Intergiro di Fiè. Terzo Fiorelli. All’arrivo mancano 28 km. Superata anche Siusi allo Sciliar (1.010). Alaphilippe sempre in fuga. Ultimi 21 km. Battaglia sulla ascesa che porta al Passo di prima categoria. Si muove Rubio, recupera il gruppo, scatti e controscatti, Scaroni e Pellizzari in evidenza (con Costiou). “Lou Lou” scollina per primo (50 punti), Scaroni secondo. Piccchiata verso Ortisei dove inizia la salita a Santa Caterina-Monte Pana e Alaphilippe è raggiunto dai tre inseguitori.
MURO FINALE
Gli ultimi 2 km sono all’11,8% con punte del 16%. Alaphilippe finisce la benzina all’imbocco del Muro, gli subentra il solito Pogacar. Con la solita potenza, la levità di una farfalla. Raggiunge ai 700 metri Giulio Pellizzari, il più giovane del Giro d’Italia, sembra non volere rubargli la scena; poi prevale l’istinto del cannibale e va a vincere in solitaria, le braccia al cielo, indicando con la mano destra le sue cinque vittorie.
ORDINE DI ARRIVO
1.Pogacar, 2. Pellizzari (+0.16), 3. Martinez (+0.16), 4. Scaroni (+0.31), 5. Tiberi (+0.33), 6. Arensman (+0.38), 7. Caruso (+0.39), 8. Storer (+0.42), 9. Costiou (+0.42), 10. Valentin Paret-Peintre (+0.45).
CLASSIFICA GENERALE
1. Pogacar, 2. Martinez (+0.22), 3. Geraint Thomas (+7.40), 4. O’Connor (+8.42), 5. Tiberi (+10.09), 6. Arensman (+10.33), 7. Bardet (+12.18), 8. Zana (+12.43), 9. Rubio (+13.09), 10. Hirt (+14.07).
MERCOLEDÌ ULTIMO ARRIVO IN QUOTA
Settimo e ultimo arrivo in quota al Passo del Brocon, noto valico alpino del Trentino (1.610 metri). Sempre tempo permettendo, la tappa di 159 km inizia a Selva di Val Gardena, gioiello delle Dolomiti, provincia di Bolzano, e termina con la doppia scalata del Bracon. Cinque passi che fanno la differenza (Sella, Rolle, Gobbera, Tesino, Bracon). Occhio al Passo Rolle (Trento), il valico che collega le valli di Primiero e di Fiemme. Sono 20 km al 4,8% con un picco del 10% all’inizio. Poi è un continuo salire e scendere. Giovedì si scende a Padova.
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