Il vicentino Filippo Zana 24 anni, alfiere del team australiano Jayco Alula, ha vinto sul traguardo di Val di Zoldo la prima tappa dolomitica (la n.18) del Giro d’Italia. Il campione italiano ha bruciato in volata il francese Thibaut Pinot dopo una lunghissima fuga. Il britannico Geraint Thomas ha conservato la maglia rosa. Roglic ha superato in classifica generale Almeida e si è ripreso la seconda posizione.
Tappa n.18, ancora un arrivo in salita. Giro al gran finale. Quartultima frazione, dal centro trevigiano di Oderzo al comune dolomitico di Val di Zordo, territorio cadorino. Una frazione di 161 km con 5 GPM di tutto rispetto, due addirittura di prima categoria: il Passo della Crosetta (1.118 m., 11 km al 7%) dopo 40 km di corsa; e la Forcellah Cibiana (1,500 m., 9,6 km all’8%). Senza dimenticare il Coi (1.501 m.), una salita dura, con punte al 19%. Ne è uscita la tappa che ci si aspettava : spaccagambe, selettiva, fatalmente discriminatoria. Oltretutto vigilia di un tappone con 5 passi dolomitici. Partenza alle 12.35, 128 corridori al via, ritmo subito altissimo, cinque all’attacco della Crosetta (primo Thibaut Pinot), discesa con 7 uomini tr Frigo e Zana. Sulle successive rampe della salita di Pieve d’Alpago (GPM di quarta) la situazione è immutata. Primo ancora Thibaut Pinot. Seguono 50 km di falsopiano prima del valico della Forcella Cibiana. Siamo già in provincia di Belluno. Paesaggi molto belli, impreziositi dal sole. Continua regolare la fuga dei sette battistrada. Ai -50 km il loro vantaggio è di 5’06”. Il gruppo maglia rosa lascia fare. Al traguardo intermedio di Pieve di Cadore (primo il canadese Derek Gee) il vantaggio dei fuggitivi sale ancora. Ai -40 km sfiora addirittura i 6 minuti. La Ineos pilota il gruppo.
Comincia un’altra corsa. È il temuto finale di tappa. Sempre al comando i sette. Cioè: Zana, Frigo, Thibaut Pinot, Gee, Barguil, Paret-Peintre, Pronsky. Temperatura estiva. Thibaut Pinot passa per primo al valico di Cibiana e si riprende la maglia azzurra di leader della classifica degli scalatori. I sette si disuniscono. In testa restano tre francesi e Zana. Poi li riprendono Gee e Frigo, attardati nella salita. Penultima ascesa sul terribile Coi, punta massima del 19%. Resiste un quartetto. Thibaut Pinot e Filippo Zana allungano. Roglic e il suo scudiero Kuss scuotono il plotone. Thibaut vince anche il quarto GPM di giornata. Ultimo km, inizia il duello dei due fuggitivi. Ai 200 metri Thibaut apre il gas, Zana lo segue, lo affianca,lo supera a 50 metri dalla linea d’arrivo e vinceva braccia alzate. Roglic e Geraint Thomas staccano Almeida che chiude a 2’26”.
Primo Zana ,secondo Pinot.terzo Barguil (+50”).A seguire: Derek Gee (+1’03”),Peintre e Frigo (+1’24”), Roglic e Thomas (+1’56”),Almeida (+2’17”), Dumbar (+2’32”).
Primo Geraint Thomas, secondo Roglic (+29”), terzo Almeida (+39”). A seguire Dumbar (+39”), Damiano Caruso (+3’51”), Kamna (+4’27”), Thibaut Pinot (+4’43”), Leknessund (+4’47”), Arensman (+4’53”), De Plus (+5’52”.
Quinto traguardo in salita, tappone dolomitico, da Longarone alle mitiche Tre Cime di Lavaredo, le cime più famose delle Dolomiti. Linea d’arrivo a 2.304 m., dopo il Passo Tre Croci (1.805 m.) che segue il traguardo volante di Cortina d’Ampezzo. Tappa di 183 km che chiarirà definitivamente le gerarchie. Non a caso viene chiamata la “Tappa regina “.
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