L’australiano Michael Matthews, 26 anni, velocista atipico, alfiere del team Jayco Aiula, ha vinto in volata la terza tappa del Giro d’Italia con uno sprint sontuoso sul traguardo di Melfi. È la sua quarta vittoria di tappa al Giro, la 40esima in carriera. La sua progressione eccezionale non ha lasciato scampo ai pur forti avversari. Remco Evenepoel resta in maglia rosa con 32” su Almeida e 44” su Roglic. Lo sprint superbo dell’australiano centra la decima vittoria di tappa nei grandi giri. Quello di Melfi è stato il suo primo acuto dell’anno. E che acuto!
Terza tappa, dall’Abruzzo alla Basilicata. Tappa lunga 213 km, da Vasto a Melfi; tappa che si è rivelata molto più impegnativa della precedente anche per la pioggia; cioè la Teramo-San Salvo, frazione sopra i 200 km, vinta in volata “alla Cipollini” dal granatiere friulano Jonathan Milan, classe 2000, la stessa di Evenepoel. Partenza alle 12.04 e due minuti dopo sono andati all’attacco (coraggioso) due corridori del team Corratec: il Veneto Alexander Konychev e il serbo Veljko Stojnic. Un team italiano guidato dalla prima donna d.s. di un gruppo maschile: Fabiana Luperini, 49 anni, pisana di Pontedera, ex ciclista scalatrice – la chiamavano “Pantanina” – vincitrice di ben cinque Giri d’Italia e tre Tour de France. I due battistrada sono rimasti in fuga per oltre 170 km tagliando in solitaria il traguardo volante di Foggia posto al km 107. Per la cronaca, è passato per primo l’azzurro Konychev (è nato a Verona, in Nazionale dal 2020). Tappa complicata dalla pioggia e dal vento. A 60 km dal traguardo è cominciata un’altra corsa. Ed è salito il nervosismo nel gruppo. I due fuggitivi hanno conservato i soliti due minuti di vantaggio. Bravi comunque a mettersi in vetrina.
La corsa si accende sulla prima salita, i laghi di Monticchio; strappi del 1 0%. Stojnic, l’ultimo a mollare, è raggiunto prima dello scollinamento. Inizia fatalmente la selezione. Dopo soli 7 km si è presentato il secondo GPM, il valico La Croce (858 metri). Non piove più, resta un asfalto oleoso e pericoloso. Secondo scollinamento. Passa ancora per primo Thibaut Pinot, nuova maglia azzurra. Al traguardo mancano 27 km. Gruppo spezzato in tre tronconi, discesa insidiosa verso Rionero in Vulture (643 m.), verso l’antico vulcano spento. La fila si è allungata. Alle Terme di Rapolla (- 9 km) inizia la bagarre. Evenepoel vince il secondo traguardo volante davanti a Roglic.
Ultimi cinque km a tavoletta. Molto mossi. Adrenalina alle stelle. Spallate a profusione. In evidenza Filippo Zana. Volatona conclusiva . Gli uomini jet preparano il duello. A 700 metri dalla linea d’arrivo aprono il gas. Vittoria netta di Matthews davanti a Pedersen.
Primo Matthews, secondo Pedersen, terzo Groves. Quarto e primo degli italiani il padovano Albanese che ha preceduto Oldani ( quinto). A seguire: Bystrom ( 6) Roglic (7) Velasco (8), Skujins (9) Vendrame (10).
È la Venosa-Lago Laceno di 175 km. Dalla provincia di Potenza a quella di Avellino, dalla cittadina in cui è nato il grande poeta latino Orazio (65 avanti Cristo) alla stazione sciistica campana, quota 1.100 metri, in una bella conca carsica. È una tappa appenninica con poca pianura e una ascesa finale che annuncia sorprese. È il primo assaggio di salita del Giro d’Italia 2023.
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