Giro d’Italia, il trentino Davide Bais, 25 anni, alfiere del team italiano Eolo-Kometa, ha vinto a braccia alzate il tappone durissimo, primo sul traguardo innevato di Campo Imperatore, quota 2180 metri.
Al traguardo del Gran Sasso è arrivato dopo una fuga di oltre 200km. In compagnia di Petilli e del ceco Vacek sfruttando il tatticismo del gruppo ( apatico ) il trio ne ha approfittato compiendo una autentica impresa. Onore a Davide Bais per la prima vittoria in carriera. Ha saputo cogliere l’occasione della vita. Evenepoel ha vinto lo sprint per il quarto posto davanti a Roglic. Il norvegese Leknessund è rimasto in maglia rosa.
Settima tappa con il primo , temuto, arrivo in In salita. Da Capua al Gran Sasso d’Italia . Dalla Campania all’Abruzzo; un esame di 218 km con tre GPM (Roccaraso, Calascio e Campo Imperatore; i primi due di seconda categoria, il terzo di prima).
E due traguardi volanti: Castel di Sangro al km 91,1 (provincia dell’Aquila) e Bussi sul Tirino al km 160 (Pescara). Ne è uscita una frazione di notevole spessore. Partenza alle 11.23 con la pioggia (e tutti con la mantellina), le solite scaramucce iniziali poi la fuga di giornata con quattro attaccanti: Bais, Petrilli, Vacek e Mulubrhan.
Prima di Roccaraso cede l’eritreo di Asmara. Restano in tre e scollinano con un corposo margine di 11’11” sul gruppo; margine che in discesa aumenta fino a 12’30”. A 48 km dal traguardo i fuggitivi conservano un vantaggio di 10’53” e non diminuisce. Per il momento. Anzi.
Ai -45 km il vantaggio è addirittura di 11’59” e Petilli è virtualmente maglia rosa. Per il 30enne di Bellano (Lecco) cominciano i sogni. A 41,7 km inizia la salita di Calascio. E il gruppo si da’ una mossa. Il gap scende inevitabilmente. Ai -25 km da Campo Imperatore il vantaggio dei tre battistrada è diminuito vistosamente: 8’12”. Bais vince il GPM Calascio e si porta a dieci punti dal leader degli scalatori Thibault Pinot.
La bagarre matura a 20 km dal traguardo. Lo svantaggio del gruppo è sceso a 7’31”. Nuvoloni minacciosi all’orizzonte. La temperatura non è lontana dallo zero. C’è stanchezza nel gruppo, la rimonta è lenta; pochi i secondi rosicchiati. Ai -15 km i fuggitivi conservano un margine di 7’09”, ai -10 il margine è di 6’31”.
I battistrada incontrano le prime isole di neve, decine di camper ai bordi della strada. Stringono i denti. Ai -5 conservano un vantaggio di 6’10. Finale durissimo. Tratti con il vento contrario. Ai – 3,5 allungano Petilli e Bais. Ultimi 3 km, il vantaggio è di 6’12”. Palpitazioni dilaganti. Il vantaggio continua a diminuire seppur di poco. Finale tra un muro di neve. Il “piccolo Tibet” accoglie gli eroi di giornata tutto imbiancato. Volata a tre: vince Bais, terzo Petilli. Due italiani sul podio col 20enne Vacek della Repubblica Ceca. Il gruppo arriva con un ritardo di 3’14.
Primo Davide Bais in 6 ore 8’40”. Secondo Karel Vacek a 9”, terzo Simone Petilli a 16”. A seguire: Evenepoel (4),Roglic (5), Pinot (6), Champion (7), Almeida (8), Dunbar (9), Scaroni (10).Tutti a 3’10”.
Primo Leknessund, secondo Evenepoel (+28”), terzo Paret- Peintre (+30”). A seguire: Almeida (+1’), Roglic (+1’12”), Thomas e Vlasov (+1’26”), Skujins (+1’29”),Geoghegan (+1’30”), Albanese (+1’39”).
È la Terni-Fossombrone di 207 km con un finale molto selettivo: lo strappo dei Cappuccini da fare due volte; un “muro” vero e proprio con tratti al 19%. Arrivo nella provincia di Pesaro e Urbino dopo gli importanti passaggi di Spoleto,Foligno, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Acqualagna. Due i traguardi volanti. Foligno e Sigillo entrambi in provincia di Perugia.
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