Giro d’Italia in lutto per Weylandt: i compagni taglieranno il traguardo per primi

GENOVA – Clima funereo, come è d’obbligo, al Giro d’Italia per la partenza della quarta tappa. La corsa è andata avanti nonostante la morte del ciclista belga Wouter Weylandt, caduto durante la discesa del passo del Bocco.

Quella che doveva essere una tappa di festa per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, con la partenza a Quarto dei Mille da dove salparono i garibaldini, si è trasformata un evento triste. Tutti i corridori hanno il lutto al braccio.

Il team Leopard-Trek, quello per il quale correva Weylandt, è in testa: secondo gli accordi presi tra ciclisti e organizzatori del Giro, saranno loro a tagliare per primi il traguardo.

Le campane di Livorno, la città in cui giungerà la carovana, suoneranno a lutto in memoria di Weylandt.

“Abbiamo condiviso un progetto di tappa che sta a cuore ai corridori”, aveva spiegato il direttore della corsa, Angelo Zomegnan: “Dopo un minuto di raccoglimento alla partenza, la fanfara dei bersaglieri suonerà il Silenzio, poi i corridori in bici andranno all’ospedale Gaslini per regalare tre minuti ai bambini che soffrono. Nei 216 km da Quarto dei Mille a Livorno, ogni squadra guiderà il gruppo ciascuna per 10 chilometri. Nell’ultima parte del percorso gli otto ciclisti della Leopard passeranno in testa e arriveranno insieme sul traguardo”.

Gestione cookie