Golf, Ryder Cup: fratelli Molinari decisivi

Golf, Ryder Cup

Dalla Cina al Galles, dalla Coppa del Mondo alla Ryder Cup: 12 mesi di successi per i fratelli Molinari, entrati di diritto nell’elite del golf del mondo.

Talento, personalità, dedizione: questi gli attributi di Edoardo e Francesco che in un anno hanno scalato le classifiche mondiali facendosi spazio tra i migliori sui green di tutto il pianeta.

Una crescita inarrestabile per i due fratelli di Torino, testimonial d’eccezione del golf italiano. Un’ascesa iniziata nel 2005 quando Dodo vinceva l’US Amateur (primo europeo a centrare l’impresa). L’anno successivo si sarebbe laureato in ingegneria, nell’anno in cui il fratello Chicco – laureato in economia e commercio e oggi residente a Londra – vinceva il suo primo torneo (Open d’Italia).

Da lì in avanti l’ingresso nel gotha mondiale. Francesco è reduce da una stagione di piazzamenti che lo hanno portato al 32/o posto nel ranking mondiale. Dopo il successo nella World Cup, in coppia con Dodo, lo scorso novembre, Francesco ha iniziato il 2010 con il quarto posto nell’Open di Andalucia.

In maggio, terzo al Madrid Masters, seguito dal secondo posto in luglio all’Open di Francia. Due settimane piu’ tardi, altro acuto, allo Scottish Open (quarto posto) gli e’ valso la qualificazione di diritto alla Ryder edizione 38. Infine il terzo posto di Gleaneagles, dove ha trionfato il fratello Dodo.

Il secondo successo stagionale per Edoardo che ad inizio 2009 era solo in 653/a posizione nella classifica mondiale. Ora e’ 15/o grazie ad un’estate esaltante: primo allo Scottish Open, terzo allo Scandinavian Open, primo a Gleneagles, secondo all’Omega Euro Tour.

Non c’è dunque da stupirsi che Colin Montgomerie lo abbia preferito a Paul Casey (N.7 al mondo) quando si è trattato di assegnare le wild card per Newport.

Un invito pienamente meritato, sul campo. Come ha sottolineato l’allenatore dei due fratelli d’Italia, Denis Pugh.

”Tre anni fa avevo detto a Montgomerie che i due Molinari un giorno avrebbero giocato assieme in Ryder. Lui aveva sorriso, ma non mi sbagliavo”. Una profezia che al Celtic Manor festeggia il suo compimento.

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