C’è grande allarme intorno all’utilizzo della video assistenza nel calcio italiano: il titolo del Corriere dello Sport è preoccupante
Questione di protocollo ed allora il Var diventa ancora pretesto di polemica. Era stato accolto come la panacea per ogni male, lo strumento capace di cancellare dubbi e perplessità sulle decisioni degli arbitri, ma l’assistenza video si sta rilevando invece l’amplificatore di ogni cosa.
Già, perché se prima un errore era pur sempre un errore umano, ora con l’utilizzo della tecnologia quando si sbaglia i retropensieri arrivano molto più facilmente. Parte proprio da questo il Corriere dello Sport con un titolo che mostra tutta la preoccupazione e la critica verso il modo in cui il Var è utilizzato in Italia: “Hanno ucciso l’uomo-Var” è un atto d’accusa al calcio italiano, incapace di definire paletti rigidi che possono agevolare il compito degli arbitri e annullare le polemiche.
Invece tutto questo non sta avvenendo, tanto che la Figc ha chiesto di poter sperimentare il var a chiamata, ed allora il quotidiano sportivo romano arringa parlando di un Var che “ora interviene, ora non interviene, ora chiama, ora non richiama“. Una confusione che mette tutti in difficoltà e che porta fuori strada i tifosi che “fanno fatica a capire“.
Nell’articolo, a firma di Edoardo Pinna, si legge che il modo in cui è attuato il regolamento “sta creando confusione anche fra direttori di gara, VMO, VAR e AVAR”.
Un grande pasticcio che rischia di condizionare il campionato e lasciare strascichi anche al termine di questa stagione che si preannuncia rovente, in testa come in coda. Di esempi in questo primo scorcio di stagione ce ne sono stati tanti, con episodi simili giudicati con un metro diverso.
Eppure il Var avrebbe dovuto essere proprio la soluzione al problema della soggettività, dare quelle certezze che il calcio da sempre chiede e che i tifosi, di ogni squadra, vorrebbero. Niente di tutto questo sta succedendo ed allora da qui nasce il titolo provocatorio del Corriere dello Sport che dice a chiare lettere qual è il vero problema attuale dell’utilizzo del Var e di chi è chiamato a decidere davanti ad un video: la discrezionalità.
Ecco allora che nell’articolo Pinna arriva a dire che “la discrezionalità sta uccidendo l’uomo-VAR” ed è un po’ quello che pensano tutti, costretti ogni fine settimana a fare i conti con decisioni diverse da quelle prese il weekend precedente per situazioni simili. Un gran pasticcio che deve essere risolto per poter salvare l’uomo-var e anche dare credibilità alla Serie A.
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