ROMA – Un’altra sentenza, dopo quella Bosman, potrebbe rivoluzionare (e creare scompiglio) nel mondo del calcio. Il portiere Heinz Muller ha voluto portare in Tribunale la sua ex-squadra, il Mainz, colpevole di non avergli voluto rinnovare il contratto in scadenza.
Muller ha richiesto ed ottenuto dal Tribunale del lavoro tedesco una sentenza favorevole che gli riconoscesse, in quanto lavoratore come tutti gli altri, il diritto ad un contratto a tempo indeterminato dopo due anni di lavoro, formalmente a tempo determinato.
Il presidente del Mainz, Harald Strutz, ha deciso ovviamente di fare ricorso: “Si tratta di una sentenza unica nel suo genere. Tutti i processi del passato hanno portato a sentenze opposte. Nel momento in cui anche in appello dovessimo avere torto questo tipo di decisione potrebbe portare ad una svolta epocale, come nel caso Bosman. Le società sarebbero costrette a pagare i loro giocatori sino alla pensione”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’avvocato difensore del club tedesco, Christoph Schickhardt: “I calciatori non possono essere in nessun modo equiparati ai lavoratori normali, offrono un genere di prestazione che non può andare al di là di un certo numero di anni e stagioni, di questa cosa il giudice non ne ha assolutamente tenuto conto. E’ una cosa che non ha senso, non si può creare un precedente del genere”.