Icardi minacciato da ultrà Inter: “Ora basta, Milano è piccola”

di admin
Pubblicato il 1 Settembre 2019 - 20:35 OLTRE 6 MESI FA
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Icardi con la maglia dell’Inter (foto Ansa)

MILANO – Rottura totale tra Mauro Icardi, l’Inter e gli ultrà nerazzurri. L’attaccante argentino è stato minacciato dagli ultrà del club milanese con uno striscione esposto sotto casa sua dal testo piuttosto chiaro: “Icardi ora basta, Milano è piccola…”. Il messaggio è chiaro: “O te ne vai, o è a rischio la tua incolumità…”. 

Questo striscione si aggiunge ad una situazione già molto tesa con Icardi che ha deciso di fare causa all’Inter perché si sente discriminato. Icardi è fuori dal progetto tecnico dei nerazzurri, Antonio Conte non lo ha mai impiegato nelle amichevoli precampionato e non lo ha schierato né in campo, né in panchina nelle prime due giornate di campionato. Non solo, l’attaccante argentino si sente discriminato perché Antonio Conte gli vieta anche di partecipare alle riunioni tattiche prima delle partite. 

Questa situazione va avanti da inizio estate. Nainggolan riceveva lo stesso trattamento ma, a differenza dell’argentino, non si è impuntato e ha accettato di buon grado la cessione al Cagliari. Il centravanti argentino invece si è messo di traverso e ha rifiutato tutte le destinazioni, in particolare il Napoli. 

L’attaccante argentino avrebbe voluto trasferirsi alla Juventus, perché aveva dato la sua parola a Paratici a marzo, ma questo trasferimento è stato reso impossibile dai pessimi rapporti che intercorrono tra i due club. Veleni storici che sono anche aumentati dopo l’approdo di Beppe Marotta dalla Juventus all’Inter. 

Così, a poche ore dal termine del calciomercato, Icardi resta in bilico. La sua via di fuga potrebbe essere il trasferimento in prestito al Psg ma anche questa operazione di mercato è tutto meno che facile perché l’Inter vorrebbe prima rinnovargli il contratto (per allungarlo di un anno) per poi cederlo in prestito al club francese. Così, nel caso in cui Icardi non venisse riscattato dal Psg, l’Inter avrebbe maggior potere nei confronti del calciatore.