Il belga Jasper Philipsen, 28 anni, sprinter regale della Alpecin, ha vinto in volata la tappa di Nimes; terzo successo di frazione per il belga che ha riaperto i giochi per la maglia verde, vista la caduta di Girmay a 1,5 km. dal traguardo. Non cambia la classifica generale: Pogacar resta in giallo e dominatore dell’aria Grand Boucle.
Tappa n.16, l’ultima disegnata per velocisti. La Gruissan-Nimes di 188,6 km. Frazione con soli 1.200 metri di dislivello, un solo gpm peraltro di quarta categoria (1,2 km al 5%), e tanto caldo. L’ultima occasione per le ruote veloci di sfidarsi per la maglia verde (classifica a punti); maglia che, a sorpresa dei più, indossa l’eritreo Girmay davanti al belga Philipsen. Due uomini jet che, insieme, hanno vinto – prima di Nimes – 5 tappe: tre l’africano, due Jasper.
Partenza alle 13.33. Iniziata la terza settimana del Tour (dopo il giorno di riposo ); Tour che si concluderà domenica 21 luglio a Nizza con una cronometro di 33,7 km. Tappa come da copione: avvio ad andatura turistica, prima ora addirittura sotto i 40 km/h, calma piatta. Plotone in attesa di una accelerazione. Traguardo volante al km 96 (primo Coquard); quindi il GPM (Fambetou) al km 112, primo Gachignard. Poi 74 km di pianura fino al traguardo di Nimes, nella bassa Linguadoca; la città francese con più monumenti romani tra cui spicca l’Anfiteatro, meno grande del Colosseo ma ben conservato. Due team sempre in testa: Alpecin e Jayco. Ai -74 va in fuga Gachignard e accumula anche 2’30 di vantaggio.
Ultimi 50 km di piatta pianura
Il gruppo si scuote, cambia ritmo, mette nel mirino il coraggioso fuggitivo, accorcia le distanze nei lunghi e piatti rettilinei. La marcia di avvicinamento a Nimes è accompagnata da due ali di folla. Il battistrada è tenuto sotto controllo.
Nessuna preoccupazione. Gachignard regge con un buon passo consapevole di essere quanto prima ingoiato dal plotone. Cosa che avviene puntualmente; l’avventura del francese, braccato a più di 50 km/h, finisce a 25 km dal traguardo.
Finale esplosivo
Le squadre organizzano i “treni” tenendo al coperto i propri sprinter. Sale la tensione. Nove squadre in evidenza, impegnate a trovare le migliori posizioni. Ultimi 10 km, è bagarre. Vento contrario, punte di velocità oltre i 60 km/h, sgomitate. Sede stradale ampia, ottimo l’asfalto. Girmay cade a 1.500 metri dalla linea d’arrivo. Il campione del mondo Van der Poel pilota Philipsen fino ai 400 metri, poi il belga esce nel vento e vince di prepotenza, fulminando la concorrenza.
Ordine di arrivo
1. Philipsen, 2. Bauhaus, 3. Kristoff, 4. Bennett, 5. Van Aert, 6. Ackermann, 7. Coquard, 8. Vaernskjold, 9. Gibbons, 10. Van Poppel.
1. Pogacar, 2 Vingegaard (+3.07), 3. Evenepoel (+5.19), 4. Almeida (+10.54), 5. Landa (+11.21), 6. Rodriguez (+11.27), 7. Adam Yates (+13.38), 8. Ciccone (+15,48), 9. Gee (+16.12), 10. Buitrago (+29.26).
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