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Il belga Van Wilder vince in solitaria la Tre Valli varesine surclassando tutti i big. Primo degli italiani Zana

Il belga Ilan Van Wilder, 23 anni, alfiere della Soudal Quick-Step, ha vinto in solitaria e a sorpresa la Tre Valli Varesine, sorprendendo i big del ciclismo mondiale. Un corridore belga non vinceva la Tre Valli dal 1968 (Merckx).

Il belga Van Wilder vince in solitaria la Tre Valli varesine

Sapendo di essere sottovalutato a 9 km. dalla linea d’arrivo ha saputo cogliere l’attimo e, approfittando del tatticismo dei compagni di fuga,se ne è andato deciso verso il traguardo di via Sacco.

Inutilmente il campione Olimpico Carapaz, levatosi dalla ruota Pogacar, si è lanciato in un attacco disperato al fuggitivo. Troppo tardi. Wilder è stato semplicemente perfetto sulle strade di Varese. Ha vinto come Remco Evenepoel, stesso stile del compagno di team con cui è cresciuto nelle categorie giovanili.

L’ultimo atto del trittico lombardo

Terzo e ultimo atto del “Trittico Lombardo “ dopo la Coppa Agostoni vinta da Formolo (28 settembre) e la Coppa Bernocchi vinta da Van Aert (2 ottobre): è la mitica “Tre Valli Varesine”, frazione di 197 km, da Busto Arsizio a Varese. Ne è uscita una gara in linea con le migliori edizioni. Partenza ufficiale alle 12.08: prima difficoltà di giornata (l’ascesa da Cairate a Morazzone). Il gruppo resta compatto. Alle 13.11 inizia il circuito corto di Varese, 8 giri da percorrere (12,5 km l’uno).Prima scalata al Montello e nove corridori vanno all’attacco, cinque sono italiani (Battistella, Busatto, Calzoni, Martinelli,Brambilla). Alle 13.28 termina il secondo giro e i battistrada restano in otto. Il gruppo gestisce a 5’30”. I fuggitivi reggono. Due ore di corsa, 100 km al traguardo, copione immutato. Vantaggio stabile. Ma il gruppo comincia a dare piccoli segnali di risveglio; Jumbo Visma e UAE non molto attive. A limare il gap ci pensano le altre squadre. Ai -70 km il vantaggio degli uomini fuga (rimasti in 5) è sceso ai 3’01”. Comincia un’altra corsa. Alaphilippe scuote il plotone con improvvise accelerazioni. Tre azzurri al comando (Busatto, Calzoni, Battistella) insieme a Rochas e Fetter. Inseguono Sivakov, Alaphilippe, Vlasov. Nel frattempo il ritardo del gruppo è di 2’31”

Ultimi 50km, la corsa s’accende

La Jumbo Visma si sveglia e detta il ritmo. Ai -50 km il quintetto in fuga vede ridotto il proprio vantaggio a 1’35”. Penultimo giro lungo (25 km). I fuggitivi comunque resistono ma sanno di essere raggiunti. In testa al gruppo cominciano a macinare le squadre dei big. Ai -40 i battistrada conservano un minuto di vantaggio.

La Movistar si distingue nell’inseguimento. All’inizio della salita di Morisolo (1.700 metri, pendenze in doppia cifra), comincia la bagarre. I battistrada sono braccati da Kron. Gli ultimi a mollare sono Busatto e Calzoni. Applausi. Raggiunti ai -28 km. Calzoni resta in fuga con Barguil e Kelderman. Il terzetto procede di buon passo . Suona la campana dell’ultimo giro. Mancano 24 km all’arrivo. Di mezzo ci sono salita del Montello (1.900 metri) e il Morisolo. Inevitabile la selezione.

Finale spumeggiante

A 12 km dal traguardo Calzoni resiste e rimane solo al comando. Ripreso. In testa restano in sette, tra cui Pogacar,Roglic, Carapaz. Il belga Van Wilder tenta il colpaccio, allunga a sorpresa, si prende 20” di vantaggio, li conserva ai -2 km, anzi li aumenta; dietro si neutralizzano in uno stucchevole tatticismo, perdono tempo nel controllarsi a vicenda e Wilder va a vincere a braccia alzate, in sorprendente solitaria. Taglia il traguardo,incredulo di aver uccellato iI big che, evidentemente, lo avevano sottovalutato. Davide ha battuto d’astuzia i Golia delle due ruote. Secondo Carapaz

Ordine d’arrivo

1. Wan Wilder, 2. Carapaz, 3. Vlasov, 4. Roglic, 5. Pogacar, 6. Filippo Zanna, 7. Woods, 8. Izagirre, 9. Rodriguez, 10. O’Connor.

Giovedì 5 il Gran Premio Piemonte

La settimana termina con due appuntamenti di spessore: giovedì 5 ottobre la classica Gran Piemonte (152 km sui saliscendi del Canavese). Due giorni dopo l’ultimo Monumento dell’anno sull’asse Como-Bergamo , 240 km e 4.400 metri di dislivello. Al via fior di campioni, come Pogacar, Roglic, Evenepoel.

Enrico Pirondini

Nato a Gonzaga nel 1949, ha fondato il quotidiano la Nuova Ferrara (gruppo l'Espresso) e il settimanale Più. È stato direttore de La Provincia di Cremona dal 1997 al 2008 e inviato speciale Mediaset (1985-1988). Dal 2009 è stato editorialista della Cronaca di Mantova e dei quotidiani Prima Pagina di Reggio Emilia e Modena.

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