Il tennis italiano c’è. Sinner ai quarti, Berrettini all’esame Alcaraz dopo cinque giornate di fatiche. Lampi azzurri sull’erba di Wimbledon. Due mattatori in vetrina . Due belle storie.
Sinner tra i migliori otto
Jannik Sinner, 21 anni,ha eguagliato il proprio miglior risultato sull’erba dell’All’s England (1 anno fa) entrando nei quarti dopo aver battuto il colombiano Daniel Galan. Ora il ragazzo della Val Pusteria dovrà vedersela(martedì ) con il russo Roman Safiullin. Ai quarti Jannik è arrivato benché non al top; ha dovuto combattere contro due avversari tosti: il colombiano e taluni suoi deragliamenti psicologici. Ha ammesso:” Non mi sentivo troppo bene in campo, ma ho cercato di lottare su ogni palla, grazie al sostegno del pubblico e soprattutto di giocare bene i punti importanti. Ho vinto senza giocare bene, è un segnale di forza”. Sinner si è confermato comunque di alto livello. Era già diventato il primo azzurro a qualificarsi almeno 2 volte agli ottavi in tutti gli Slam. Ma oggi vuole qualcosa di più.
Berrettini all’esame Alcaraz
Domenica di relax per Matteo dopo 5 giorni di fatiche e oggi pomeriggio (lunedì) disputerà il terzo match sul centrale. Il ventenne Alcaraz è in vantaggio 2 a 1 nel bilancio dei confronti diretti. Ma il leader della classifica mondiale e il gigante di Roma non si sono mai affrontati sull’erba. Se Matteo dovesse vincere e raggiungere i quarti, sarebbe la prima volta che due italiani si spingono così avanti insieme a Wimbledon. Ha scritto sulla Rosea l’ex CT della nazionale Paolo Bertolucci “ Dopo le parziali delusioni parigine, Wimbledon ci restituisce un tennis italiano ad altezza mondiale con la perla del recupero a livelli top di Berrettini, uscito finalmente dal periodo buio marcato dagli infortuni”. E poi :” Il servizio di Matteo è tornato l’arma micidiale che conoscevamo, mentre il dritto ha ritrovato precisione, potenza e profondità. Certo, l’esame contro Alcaraz e quanto di più ostico si possa immaginare al di fuori di una sfida con Djokovic. Eppure Matteo potrà affrontare lo spagnolo con la serenità derivante dalla ritrovata condizione e forte delle sue qualità che si esaltano sulla superficie “. Conclude Bertolucci:” A questo punto non è proibito sognare due italiani nei quarti, un evento che a Wimbledon non si è mai realizzato. Jannik non è ancora il giocatore dirompente dei primi tre mesi dell’anno, il servizio rimane alterno e ogni tanto il giocatore si lascia prendere da troppa fretta. Ma certamente il suo rendimento è in decisa crescita rispetto al Roland Garros e alle prime uscite stagionali sull’erba”.