Il belga Jasper Philipsen, 26 anni, velocista principe della Alpecin, ha vinto la 13esima tappa del Tour imponendo una volata lunghissima. Seconda vittoria della freccia belga dopo Orleans. Ha confermato di essere la ruota più veloce del mondo. Pogacar sempre in giallo. Ora viene il bello, cominciano i Pirenei.
Una tappa movimentata
Tappa n.13, la quarta della seconda settimana della Grand Boucle. Frazione di 165 km disegnata per gli sprinter. È la Agen-Pau, 2.000 metri di dislivello e due modesti GPM raccolti in 9 km nel tracciato finale ; l’ultimo (De Simacourbe,316 metri) precisamente a 29 km dalle linea d’arrivo. Quindi il traguardo nei Pirenei Atlantici, prossimo al Golfo di Biscaglia. Ne è uscita una tappa movimentata, interessante, ricca di ventagli e di sorprese. Anche una caduta a 700 metri dal traguardo coinvolto De Lie.
Ritirato Roglic dopo una brutta caduta
La prima sorpresa di giornata riguarda il ritiro di Primoz Roglic, caduto nelle fasi finali della 12esima tappa; era arrivato sofferente al traguardo con un ritardo (francamente incolmabile) di 4’42”. Fermato dai medici. Non si è presentato al via. La lista dei ritirati sale così a 15. Preoccupa il virus che circola nella Carovana. Ritirato anche Ayuso. Partenza alle 13.49, attacchi a ripetizione, 22 subito al comando tra cui Van der Poel, Mohoric, Adam Yates e Ballerini. Comincia il braccio di ferro tra la fuga e il plotone. Il gruppo controlla, non lascia molto spazio ai fuggitivi. Temperatura gradevole (22). Restano in testa quattro corridori: Kwiatkowski, Bernard, Magnus Cort e Gregoire. Superato il traguardo volante di Nogaro dal quartetto senza ombra di sprint; i 16 inseguitori transitano con 53” di ritardo. Vento fastidioso. Lunghi rettilinei. Raggiunti i battistrada a 49 km dal traguardo. Comincia un’altra corsa.
Finale di saliscendi e vento
Incuranti dei prossimi due tapponi sui Pirenei, i corridori non si sono risparmiati. Allungano Carapaz e Johannessenn in vista dell’ultimo GPM e scollinano guadagnando una ventina di secondi. Mancano 29 km all’arrivo. In discesa si toccano i 70 km/h. Ultimi 21 km, ingoiati i battistrada, gruppo compatto. Strappetti al 7%, tre allungano (Stuyven, van Moer e Grellier). Molla Grellier, entra Laporte . Tutti ripresi. Si preparano gli uomini-jet con i loro treni. Volata pazzesca. Philipsen la prende lunga e firma la sua personale doppietta.
L’ordine di arrivo
1. Philipsen in 3h23’09”, 2. Van Aert, 3. Ackermann, 4. Girmay, 5. Arndt, 6. Tim Wellens, 7. Russo, 8. Coquard, 9. Pogacar, 10. Waerenskjold. Immutata la classifica generale.