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Inchiesta da paura: ecco cosa rischiano Inter e Milan

Inter e Milan potrebbero fare i conti anche dal punto di vista sportivo con l’indagine della Procura di Milano sugli ultras delle due squadre

Diciannove arresti, decine di perquisizioni e un quadro in cui emerge il potere del mondo ultras di Inter e Milan.

L’inchiesta della Procura di Milano non vede indagate le due società, né tantomeno loro tesserati, ma di certo il quadro delineato non lascia indenne i due club, con – ad esempio – le forti pressioni subite dall’Inter. Inevitabile allora domandarsi quali conseguenze potranno esserci per Inter e Milan, sia dal punto di vista penale che sportivo. Riguardo alla giustizia ordinaria, le due società sono state sottoposte ad un procedimento di prevenzione. Toccherà a loro dimostrare di non avere più rapporti con le Curve, in modo particolare per la gestione dei biglietti.

Possibile che vengano stabilite delle misure restrittive, anche se mirate a salvaguardare proprio I’Inter e Milan da eventuali infiltrazioni mafiose. Dal punto di vista sportivo, invece, il Procuratore Federale Chiné ha già chiesto alla Procura gli atti in modo da valutare eventuali condotte illecite nell’ambito proprio della giustizia sportiva.

In linea generale sono due gli articoli (25 e 27) del Codice di giustizia sportiva che regolano i rapporti tra società e tifo organizzato, anche per ciò che concerne la cessione dei biglietti.

Multa, squalifica, penalizzazione: cosa rischiano Inter e Milan

L’articolo 25, ad esempio, vieta di contribuire finanziariamente, o con altre utilità, alla costituzione o mantenimento di gruppi di tifosi (organizzati e non), così come impone il rispetto delle norme per la distribuzione dei biglietti: in caso di infrazione di questi due articoli, la sanzione prevista è l’ammenda e nel secondo caso anche la chiusura dello stadio.

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Multa, squalifica, penalizzazione: cosa rischiano Inter e Milan (ANSA) – Blitzquotidiano.it

Si può arrivare alla squalifica o all’inibizione nel caso in cui venga infranto la normativa prevista dal comma 10, relativa ai rapporti con gruppi di tifosi o esponenti di gruppi non convenzionati con le società. Proprio questo è ciò che è successo all’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli per l’inchiesta Alto Piemonte che riguardava i rapporti tra Ndrangheta e tifo organizzato bianconero.

L’articolo 27, invece, prevede il rispetto del codice di regolamentazione della cessione dei tagliandi. Anche in questo caso la sanzione prevista per le società è l’ammenda. Da valutare anche l’articolo 4, quello che obbliga club e tesserati a seguire i principi di lealtà, correttezza e probità, concetti generici che possono trovare applicazione in un vasto repertorio di comportamenti.

In caso di infrazione di tale articolo può scattare anche la penalizzazione in classifica, come accaduto due anni fa la Juventus per il caso plusvalenze. Presto, ad ogni modo, avventurarsi in previsioni sull’effetto sportivo di un’indagine che, è bene ricordarlo, dal punto di vista della giustizia ordinaria vede Inter e Milan nei panni delle vittime.

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