Individuato e bandito a vita dallo stadio, tifoso che ha urlato insulti razzisti contro Maignan

L’allucinante sceneggiata, immortalata in un breve video, che ha fatto il giro dei social, in cui grida, per 12 volte, “negro di m…” all’indirizzo del portiere del Milan, Mike Maignan, sarà la sua ultima esibizione al Bluenergy Stadium: per un 46enne friulano, già noto alle forze dell’ordine, è scattato l’allontanamento a vita dall’impianto sportivo. Lo ha deciso la società pochi minuti dopo l’annuncio del Questore, Alfredo D’Agostino, che aveva disposto per l’uomo un Daspo di cinque anni, con annessa denuncia.

Al termine del periodo stabilito dalle autorità di pubblica sicurezza, se non subentreranno altri provvedimenti, lo “pseudo” tifoso potrà seguire la propria squadra soltanto in trasferta. Ironia della sorte, l’uomo sabato sera si trovava esattamente nello spicchio di retroporta in cui, nei minuti finali, il Milan, con una rocambolesca rimonta, ha battuto l’Udinese. E a segnare la rete decisiva, proprio sotto i suoi occhi, è stato l’attaccante svizzero, di padre nigeriano, Okafor.

Individuato tifoso per insulti razzisti a Maignan

All’uomo si è arrivati incrociando i video caricati sui social dagli stessi supporter dell’Udinese con quelli ricevuti dalla Questura dalla società friulana e dalla produzione televisiva nella tarda mattinata di oggi. Da quanto si apprende, medesima durissima sanzione sarebbe in arrivo per almeno altri due soggetti, per i quali si starebbe procedendo all’identificazione in queste ore.

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha ricordato come gli insulti al portiere del Milan rappresentino “un episodio esecrabile dal quale va presa una netta distanza. La sanzione sportiva è importante ma non esaurisce il problema”. E’ necessaria, ha detto infatti il titolare del Viminale, “una riflessione” con il ministro Abodi, per “una ripresa in considerazione del tema”.

La difesa del ministro Ciriani e della curva dell’Udinese

In difesa dei friulani si è esposto il ministro dei Rapporti con il Parlamento, il pordenonese Luca Ciriani, il quale, dopo aver espresso ferma condanna per il razzismo, ha voluto “respingere totalmente, e con grande energia, l’accusa che viene fatta, da alcuni giornali e da alcuni commentatori, rispetto al popolo friulano. Un popolo perbene, che ha sempre rispettato le persone. Qualche scellerato, razzista, matto, vile e vigliacco che insulta un giocatore non rappresenta certamente il Friuli”, ha concluso.

Stesso ragionamento fatto anche dalla Curva Nord dell’Udinese, i cui leader assicurano di “accogliere persone di tutte le età, di tutte le classi sociali e di tutte le nazioni. L’unico colore che conta veramente è il bianco-nero”. “Durante Udinese-Milan non è stato effettuato nessun coro discriminatorio – garantiscono gli ultras -. Le urla incivili di un singolo non rispecchiano la nostra comunità. Numerosi giocatori dell’Udinese sono di colore e nessuno si è mai lamentato di aver subito comportamenti razzisti allo stadio o nella vita di tutti i giorni. Mai”. 

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Filippo Limoncelli