Una stagione positiva che può diventare fantastica: a 90′ dal titolo della Premier League, Carlo Ancelotti traccia già un bilancio del suo primo anno in Inghilterra.
Grazie al punto di vantaggio sul Manchester United al Chelsea basterà battere il Wigan, domenica allo Stamford Bridge, per assicurarsi il quarto titolo nazionale della sua storia.
E sei giorni più tardi, nella finale di Coppa d’Inghilterra contro il Portsmouth, ha l’occasione di vincere anche il terzo trofeo stagionale dopo la Supercoppa inglese dello scorso agosto.
Un debutto da record per Ancelotti: nella stessa stagione i Blues non hanno mai centrato la doppietta campionato e coppa nazionale. «Ma non è la mia vittoria, io lavoro per un club e tutti hanno contribuito a questi risultati. Sono soddisfatto di questa prima stagione, i giocatori si sono sempre fatti trovare pronti, molto professionali, con le giuste motivazioni e concentrazione. Se devo fare un nome, dico Paolo Ferreira che ci ha dato una grossa mano».
L’ultimo ostacolo si chiama Wigan, che all’andata ha già battuto il Chelsea. «Avremmo voluto arrivare a questa partita con un margine più ampio, ma abbiamo comunque un grande vantaggio perchè il destino è nelle nostre mani. Non mi interessa altro che i tre punti. Giocheranno gli stessi 11 di Liverpool, non avrò bisogno di dire nulla di particolare ai giocatori perchè sanno perfettamente quanto è importante questa partita. Non possiamo sbagliare perchè non ci sarebbe più tempo per rimediare».
A febbraio, in seguito allo scoppio del Terrygate, il Chelsea ha subito una brusca frenata e – come ha ammesso Didier Drogba – ha rischiato di compromettere la stagione perdendo due partite di campionato (Everton e Manchester City) e uscendo dalla Champions League per mano dell’Inter.
«Ma siamo stati bravi a ricompattarci e venirne fuori assieme. Non abbiamo avuto grossi problemi durante l’anno ma quei pochi che abbiamo avuti li abbiamo affrontati nel modo migliore».
Ora sotto con il Wigan, quindi il Portsmouth per un double riuscito solo a sei squadre nella storia del calcio inglese. «Sarebbe fantastico, e sono sicuro che il primo ad esserne contento sarebbe Roman Abramovich, anche perchè abbiamo giocato sempre all’insegna del fair-play, offrendo anche un buon calcio».