L’inchiesta che riguarda i tifosi di Inter e Milan può avere ripercussioni pesanti: penalizzazione e possibile squalifica
L’Inter professa tranquillità, il Milan si dichiara pronto a fornire la massima collaborazione agli inquirenti, ma l’inchiesta della Procura di Milano non può che creare un po’ di preoccupazione anche per le ripercussioni dal punto di vista sportivo dell’intera vicenda.
È noto che il Procuratore Figc Giuseppe Chiné ha chiesto gli atti ai magistrati e attende i fascicoli per valutare eventuali ricadute nell’ambito della giustizia federale. Allo stato attuale, per quel che riguarda la giustizia ordinaria, Inter e Milan non sono coinvolte, così come non risultano coinvolti tesserati dei due club, ma questo non significa che le due società non possano avere responsabilità per la Figc.
Ma realmente cosa rischiano Inter e Milan? Ha provato a rispondere dalle pagine del Corriere dello sport l’avvocato Mattia Grassani, esperto di giustizia sportiva. Il legale parte da un presupposto e cioè che si è ancora in fase di indagine e che vale la presunzione di innocenza. Fatta questa premessa, si può iniziare a ipotizzare quel che potrebbe accadere nel caso in cui “venga accertata una sorta di tolleranza”, “o, peggio, di contributo alle attività illecite dei sedicenti ultras”
Inter e Milan, rischio squalifica: cosa dice il codice di giustizia sportiva
Grassani ricorda quel che dice il codice di Giustizia Sportiva dal punto di vista dei rapporti con il tifo organizzato e per quel che riguarda la vendita dei biglietti.
Nel primo caso non è possibile “contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi” di tifosi. Nel secondo caso bisogna attendersi a quanto dicono norme e disposizioni delle autorità pubbliche in tema di “di distribuzione al pubblico di biglietti di ingresso nonché di ogni altra disposizione in materia di pubblica sicurezza relativa alle gare“.
Infine, aspetto non secondario, la giustizia sportiva proibisce rapporti “con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società“. Ecco in base a questo, cosa accadrebbe se fossero accertate responsabilità dei club, dei dirigenti o comunque di tesserati?
Secondo l’avvocato si potrebbe arrivare ad ammende, squalifiche del campo o chiusura di settori, ma anche a inibizioni e squalifiche per i tesserati. Grassani definisce “residuale, ma non escludibile a priori” l’ipotesi di una penalizzazione in classifica, che potrebbe verificarsi nel caso in cui venisse contestata la violazione dell’articolo 4, quello relativo a lealtà, correttezza e probità.