Allarme rosso per Inter-Juve, la partita del rancore
Inter-Juventus di venerdì 16 aprile, la partita del rancore. Andranno “in campo” la voglia e la pretesa juventina di veder punita anche la società interista per le sue telefonate agli arbitri e l’indignazione interista per vedersi accusata. “Giocheranno” la denuncia bianconera, per ora senza prove ma forte di molte chiacchiere, e il dispetto nerazzurro per questo abbraccio a trascinar nel fango. Giocheranno dunque gli umori peggiori del nostri calcio. E dunque massimo è l’allarme. Sarà una partita per pochi spettatori, almeno allo stadio . Potranno assistere all’incontro dalle tribune di San Siro solamente gli abbonati e i possessori della tessera del tifoso. Tutti gli altri davanti la tv.
Così ha sentenziato il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive (Casms). Un provvedimento che sorprende fino a un certo punto, soprattutto dopo i malumori degli ultimi giorni.
Colpa, o merito, di Luciano Moggi, l’ex dg della Juventus che ha portato alla luce nuove intercettazioni telefoniche che tirano in ballo anche l’Inter.
E Calciopoli torna prepotentemente d’attualità. Con l’audio delle conversazioni tra l’attuale presidente dell’Inter, Massimo Moratti, e l’ex designatore arbitrale, Paolo Bergamo, ad attizzare vecchi rancori.
Tra le due dirigenze, certo, ma anche tra tifosi e in Federcalcio. Perché lo ‘scudetto degli onesti’, come definì il numero uno dell’Inter quello conquistato a tavolino e tolto dalla bacheca della Juventus, forse così onesto non era.
Chissà cosa ne pensa Mourinho, che vola in Champions ma stenta in campionato, con la Roma che si è rifatta sotto e gli spettri di Calciopoli che rischiano di offuscare anche i suoi successi.
Ma prima della Juventus c’è la partita del Franchi con la Fiorentina di sabato. Arbitra Bergonzi, che con Calciopoli non ha nulla a che fare. Ma con lui in campo i nerazzurri non hanno mai perso.