Inter, la rabbia di Moratti: “Ranieri resta, si sveglino tutti”

MILANO, 19 MAR – Ieri ha lasciato lo stadio in anticipo tenendosi per sé brutti pensieri e cattive sensazioni e oggi lo scenario non cambia. Massimo Moratti tiene a debita distanza i giornalisti appostati sotto la Saras con un 'Arrivederci'. Poche parole solo in serata: ''Si devono risvegliare tutti. Ranieri resta? Si''': dice arrivando a un'asta benefica di Inter e Pirelli per l'associazione di don Gino Rigoldi 'Bambini in Romania'.

L'umore e' nero, l'espressione e' scura tendente al tenebroso, la voglia di parlare e' pochissima, quasi sparita, cosi' come l'Inter e' sparita dai piani alti della classifica. La situazione non e' allegra, ma Moratti non ha nessuna intenzione di vivere un lungo calvario fino alla fine dell'anno: ''Il campionato ha ancora tante gare, non ci dobbiamo abbattere. Basta una vittoria e torna il sereno'', spiega.

Per cambiare radicalmente ci vuole forza, mentre la riconoscenza verso chi lo ha portato sul tetto del mondo appena 15 mesi fa è ancora viva. E questo sentimento ha stoppato spesso sul nascere le trasformazioni in casa Inter. Nel quadro generale di una stagione fallimentare, si è inserita perfettamente la pessima partita con l'Atalanta. L'assenza di risultati in campionato unite alle eliminazioni dalla Champions League e dalla coppa Italia stanno aumentando la tensione non solo all'interno della società. La squadra, a parte una recuperata tenuta difensiva appena discreta, ha solo punti deboli e in più l''ammutinamento' di Forlan mostra che le cose non funzionano anche da altri punti di vista.

In serata, l'attaccante uruguaiano prova cosi' a ridimensionare l'accaduto: ''Non ho nulla contro Ranieri, c'e' stata solo cattiva comunicazione. Non mi sono mai rifiutato di entrare e mai lo faro'''. Ma il suo non è stato un bel segnale e la questione e' al vaglio di Marco Branca e Piero Ausilio. I due dirigenti sentiranno di nuovo la versione del tecnico e quella del giocatore. Poi decideranno se multare l'attaccante e la sanzione – se arriverà – sarà pari al 30% del compenso mensile.

Domenica c'é la Juventus e pensare che questa Inter possa vincere, come non avevano fatto nemmeno quelle di Mancini e Mourinho (a Torino) è troppo, ma una figuraccia tipo quella fatta dalla Fiorentina sabato scorso non sarebbe tollerata. E resta da capire se verrà data via libera ai più giovani (Poli, Faraoni e Obi), in attesa del recupero di Guarin, per valutarne l'esatto potenziale in prospettiva. Per giugno è previsto un profondo restyling, ma, a parte la scelta dell'allenatore, che va considerata come la prima mossa, é un'operazione più facile da dire che da compiere. Soprattutto se si resta fuori dalle coppe europee.

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